«Cambiare la normativa e rendere i porti libici porti sicuri». E' il progetto del vicepremier e ministro dell'Interno matteo Salvini, intervenuto a...
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Dall'Unione Europea però arriva subito la replica: «Nessuna operazione europea o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non consideriamo la Libia un porto sicuro», fa sapere una portavoce della Commissione europea.
Per arginare il traffico di esseri umani, secondo Salvini, l'unica soluzione «è il blocco delle partenze, aiutando Tunisia, Marocco, Libia ed Egitto a controllare mari, porti e confini».
Il titolare del Viminale è poi tornato a chiedere a Bruxelles «soldi veri» per interventi in Africa e ha ribadito che per le navi delle Ong i porti italiani resteranno chiusi. E quanto ai respingimenti, vietati dalle norme internazionali, Salvini ha sottolineato che «qualcosa che è vietato oggi può diventare normalità domani. Perché qui non parliamo di naufraghi ma di tratta di esseri umani, di un business organizzato dalle mafie dei due continenti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino