Ue: Italia resta maglia nera per la crescita 2017/18

L'Italia resta maglia nera in Europa per la crescita sia nel 2017 che nel 2018. Secondo le nuove previsioni economiche Ue è il Paese europeo che cresce meno di tutti....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'Italia resta maglia nera in Europa per la crescita sia nel 2017 che nel 2018. Secondo le nuove previsioni economiche Ue è il Paese europeo che cresce meno di tutti. «Da 0,9% quest'anno passa a 1,1% l'anno prossimo», perché «persistono le fragilità strutturali che conosciamo», ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici presentando le nuove stime che confermano quelle di febbraio che già vedevano l'Italia in ultima posizione.


In Italia continua una «modesta ripresa» e la Commissione Ue lascia invariate le stime di crescita invernali: +0,9% nel 2016 e 2017, e +1,1% nel 2018. «L'espansione della domanda interna è stato il maggior fattore di crescita» nel 2016, spiega Bruxelles, assieme alla «ripresa degli investimenti», sostenuta dalla politica accomodante della Bce. Nel 2017 accelerano anche le esportazioni. Quest'anno Bruxelles prevede anche che una «leggera accelerazione» degli investimenti nelle costruzioni, anche grazie a «più risorse stanziate per gli investimenti pubblici, un assorbimento più alto di fondi europei e l'impatto del piano Juncker». Nonostante ciò, le «costrizioni finanziarie» per il settore costruzioni e per le pmi restano. Nel 2018, il pil cresce «leggermente» a 1,1% grazie a export più forti, dinamica degli investimenti sostenuta, maggiori consumi privati dovuti anche a un aumento «moderato» degli stipendi.

«Dopo una performance positiva nel 2015 e 2016, quando l'occupazione era sostenuta da una riduzione temporanea dei contributi sociali, ci si attende che l'occupazione cresca a un passo più coerente con gli sviluppi economici del 2017 e 2018», scrive la Commissione Ue nelle nuove stime economiche che vedono la disoccupazione in Italia scendere leggermente. Per quest'anno si ferma a 11,5% (rispetto all'11,6% previsto lo scorso febbraio), e l'anno prossimo scende ancora a 11,3% (rispetto a 11,4%). Un calo che Bruxelles definisce «marginale».​

L'Eurozona nel suo insieme è invece protagonista di una «crescita salda» che continuerà con un «ritmo stabile», con un pil rivisto al rialzo all'1,7% per il 2017 (1,6% nelle previsioni d'inverno), e invariato all'1,8% per il 2018. Ritoccato in su anche il pil per l' Ue a 28 a 1,9% per entrambi gli anni da 1,8%. Sono le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, secondo cui l'Europa entra così nel suo quinto anno consecutivo di ripresa, che sta ora raggiungendo tutti gli stati membri.


Continua a scendere la disoccupazione, che nell'eurozona dopo il calo a 9,4% del 2017 arriverà all'8,9% nel 2018, il livello più basso dal 2009. Stesso trend per l' Ue a 28: dopo la discesa all'8% quest'anno, il prossimo sarà record da fine 2008 con 7,7%. Nonostante il calo complessivo, tuttavia, la disoccupazione «resta alta in molti Paesi». Il calo arriva grazie a riforme strutturali, domanda interna e altre politiche.  
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino