L'Italia resta maglia nera in Europa per la crescita sia nel 2017 che nel 2018. Secondo le nuove previsioni economiche Ue è il Paese europeo che cresce meno di tutti....
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In Italia continua una «modesta ripresa» e la Commissione Ue lascia invariate le stime di crescita invernali: +0,9% nel 2016 e 2017, e +1,1% nel 2018. «L'espansione della domanda interna è stato il maggior fattore di crescita» nel 2016, spiega Bruxelles, assieme alla «ripresa degli investimenti», sostenuta dalla politica accomodante della Bce.
«Dopo una performance positiva nel 2015 e 2016, quando l'occupazione era sostenuta da una riduzione temporanea dei contributi sociali, ci si attende che l'occupazione cresca a un passo più coerente con gli sviluppi economici del 2017 e 2018», scrive la Commissione Ue nelle nuove stime economiche che vedono la disoccupazione in Italia scendere leggermente. Per quest'anno si ferma a 11,5% (rispetto all'11,6% previsto lo scorso febbraio), e l'anno prossimo scende ancora a 11,3% (rispetto a 11,4%). Un calo che Bruxelles definisce «marginale».
L'Eurozona nel suo insieme è invece protagonista di una «crescita salda» che continuerà con un «ritmo stabile», con un pil rivisto al rialzo all'1,7% per il 2017 (1,6% nelle previsioni d'inverno), e invariato all'1,8% per il 2018. Ritoccato in su anche il pil per l' Ue a 28 a 1,9% per entrambi gli anni da 1,8%. Sono le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, secondo cui l'Europa entra così nel suo quinto anno consecutivo di ripresa, che sta ora raggiungendo tutti gli stati membri.
Continua a scendere la disoccupazione, che nell'eurozona dopo il calo a 9,4% del 2017 arriverà all'8,9% nel 2018, il livello più basso dal 2009. Stesso trend per l' Ue a 28: dopo la discesa all'8% quest'anno, il prossimo sarà record da fine 2008 con 7,7%. Nonostante il calo complessivo, tuttavia, la disoccupazione «resta alta in molti Paesi». Il calo arriva grazie a riforme strutturali, domanda interna e altre politiche. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino