L'Europa a più velocità «non va vista come un gigantesco complotto contro l'Italia. L'Italia è tra i Paesi promotori di...
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«L'Europa a diversi livelli di integrazione va vista né come una resa né come una minaccia. È certamente un cambiamento. È la strada che dobbiamo seguire se vogliamo evitare di star fermi di fronte alle difficoltà, che è il rischio principale dell'Europa oggi.
Sui bilanci «siamo per rispettare le regole Ue e per contribuire a cambiare le sue politiche. Far finta che le regole non esistano sarebbe superficiale e rinunciare a cambiare le politiche sarebbe rinunciare al ruolo Italia», ha detto il premier, «Vogliamo un'Europa che non deprima una crescita ancora lenta ma che la incoraggi: è questa sarà nostra battaglia, sarà l'impegno nel Def, e del nostro piano nazionale delle riforme».
Sul rinnovo della presidenza del Consiglio europeo, ha spiegato Gentiloni, «l'Italia vuole contribuire ad una soluzione condivisa che sembra essere la conferma di Tusk. Per questo, salvo imprevedibili stravolgimenti, rinnoverò a nome del governo la fiducia del nostro Paese» a Donald Tusk. Al Consiglio europeo il rinnovo della presidenza sarà oggetto di una discussione che il premier definisce, con riferimento alla Polonia, «più nazionale che europea». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino