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Per adesso gli sfollati dell'Ucraina si ammassano ai confini con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia, ma sono solo i primi giorni di quella che diventerà un'emergenza profughi di imponente portata. Si stima che 5 milioni di ucraini, su una popolazione di 44 milioni, lasceranno il paese diretti soprattutto alle nazioni dove si trovano già loro parenti. E in questo scenario l'Italia rappresenta il paese europeo con la comunità ucraina più vasta: risultano registrati quasi 230mila immigrati (dati Eurostat), più di un quarto di quelli presenti in tutti i paesi dell'Unione europea.
I profughi ucraina della guerra
Massiccia la preponderanza delle donne ucraine in Italia che sono 177mila (quasi l'80%), ovvero il 37% di tutte le donne ucraine espatriate. L'etè media copre la fascia dai 40 ai 50 anni: si tratta soprattutto (65%) di addette alla cura delle persone anziane e malate, badanti che negli anni hanno conquistato la fiducia degli italiani.
L'analisi/ Il filo rosso che porta verso la Cina
I permessi di soggiorno degli ucraini in Italia sono in gran parte di tipo "lungo": rientrano - rientravano - in media una volta l'anno in patria, ma si stabiliscono in Italia nei trequarti dei casi. La Regione che ne ospita di più è la Lombardia (20%) seguita dalla Campania che tuttavia vanta la comunità ucraina più numerosa rispetto a quelle degli altri immigrati.
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Importante ricordare che quasi la metà degli ucraini che si sono stabiliti in Italia avviano pratiche per il ricongiungimento familiare, pratiche che l'invasione dell'Ucraina finiranno per moltiplicare. Da vedere anche se cambierà la destinazione delle rimesse che gli ucraini al lavoro in Italia mandavano in patria: 141 milioni di euro nel primo semestre del 2021 (fonte Istat), pessimo periodo per colpa della pandemia.
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Il Gazzettino