I carabinieri hanno fermato la scorsa notte il 28enne marocchino interrogato nella caserma di Castelnovo Monti (Reggio Emilia) con l'accusa di aver ucciso il collega Andrea...
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Doveva essere solo un momento di chiarimento invece si è trasformato in un omicidio. Le indagini dei carabinieri del reparto operativo di Reggio Emilia e Castelnovo Monti hanno portato al fermo del ventottenne marocchino Fattah Abdelkebir, che lavorava insieme alla vittima in un'azienda agricola.
Secondo quanto ricostruito dai militari, in base al racconto dello straniero, ieri mattina la vittima lo avrebbe portato sul greto del fiume Secchia a Castelnovo Monti (Reggio Emilia) per avere un chiarimento relativo soprattutto ad alcuni messaggi che lo straniero avrebbe mandato alla moglie del 32enne. Qui sarebbe nata una discussione che ha portato all'omicidio. Un delitto d'impeto, sembrerebbe.
Ma le indagini sono ancora in corso perchè lo straniero avrebbe avuto altri motivi di rancore legati a una probabile rivalità sul posto di lavoro.
La dinamica dell'omicidio. Germini, sposato e padre di un figlio di 6 anni e di uno che sta per nascere, è stato ucciso probabilmente con una pietra. Poi il collega ha tentato di bruciare il cadavere, nel greto del fiume Secchia, in una zona isolata nel comune di Castelnovo Monti (Reggio Emilia).
I carabinieri sono stati allertati questa mattina alle 9 da una donna che era andata in zona per fare sport. Ha sentito gridare e ha chiamato il 112. Dopo pochi minuti una pattuglia è arrivata e ha trovato il cadavere che ancora bruciava.
Lungo la strada carraia che porta al fiume, ma distante dal corpo, c'era l'auto di Germini, una Ford Fiesta. Sono arrivati i rinforzi che hanno bloccato, a qualche chilometro di distanza dall'accaduto, il marocchino. Era scalzo e le sue ciabatte sono state trovate sul luogo dell'omicidio.
Lo straniero è stato portato in caserma e sottoposto ad interrogatorio. Ha inizialmente negato di aver ucciso il 32enne. Poi, la confessione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino