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Nuove tecnologie per la diagnosi del tumore alla prostata con una metodica di ultima generazione entrano in servizio all'Urologia del Presidio Sanitario Intermedio Napoli Est di Barra guidato dal dottor Franco Franzese. La procedura, spiega l'Asl 1 di Napoli in una nota, conosciuta in medicina come Fusion Biopsy, rappresenta la nuova frontiera nella diagnosi del tumore della prostata. «L'impiego combinato di software di ultima generazione integrati negli ecografi - spiega Franzese - ci consente di sovrapporre le immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle dell'ecografia, dando all'urologo la possibilità di effettuare il prelievo nella lesione, centrando le zone sospette per processi tumorali». Tra i vantaggi di questa procedura c'è il fatto di essere meno invasiva rispetto alle biopsie ecoguidate tradizionali, perché sono necessari meno prelievi di tessuto prostatico e, di conseguenza, si ha una riduzione delle complicanze post-biopsia. Ancora, aumenta la possibilità di identificare neoplasie clinicamente significative, e le stesse sono definite meglio nella loro estensione.
«Grazie a questa tecnica - dice il direttore sanitario aziendale Mariella Corvino - possiamo ora garantire una migliore assistenza e tempi di diagnosi molto ridotti, quindi una maggiore possibilità di successo dei trattamenti.
Scienza e medicina unite per battere i tumori cerebrali
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