Buone notizie arrivano dall'Aiom, Associazione italiana di oncologia medica. Per la prima volta dalla costituzione dell'associazione calano i casi di tumori. Nel 2019 se...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad oggi, secondo i dati raccolti dal censimento ufficiale, giunto ormai alla nona edizione, sono un milione i pazienti che sono riusciti a guarire. Sale invece a tre milioni e mezzo il numero di coloro che vivono dopo la scoperta della malattia, grazie alla sempre maggiore adesione ai programmi di screening e ad armi mediche sempre più efficaci.
La neoplasia più frequente rimane quella al seno (sono 53.500 i casi registrati nel 2019), seguita da quella al colon-retto (49.000), al polmone (42.500), alla prostata (37.000) e alla vescica (29.700).
In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Un paziente su 4, pari a quasi un milione di persone, è invece tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi clinicamente guarito.Dal punto di vista geografico, il rapporto evidenzia meno diagnosi al Sud rispetto al Nord Italia, con l'incidenza più alta che si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti). La sopravvivenza a 5 anni più alta si registra, per gli uomini, in Valle D'Aosta (61%), Emilia-Romagna e Toscana (56%) e, per le donne, in Emilia-Romagna e Toscana (65%).
Nota dolente del report riguarda i pazienti over 65 che, rileva Maria Masocco, responsabile dei sistemi di sorveglianza Passi, «anche dopo la diagnosi mantengono infatti abitudini, quali fumo, abuso di alcol e sedentarietà, che rappresentano fattori di rischio per recidive o aggravanti della malattia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino