Trump, tutti gli uomini del presidente... licenziati in sei mesi

Trump, tutti gli uomini del presidente... licenziati in sei mesi
Non solo Reince Priebus. Trump ha licenziato sue figure eccellenti alla Casa Bianca, nei primi sei mesi. L'addio di Priebus a capo dello staff è stato preceduto di...

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Non solo Reince Priebus. Trump ha licenziato sue figure eccellenti alla Casa Bianca, nei primi sei mesi. L'addio di Priebus a capo dello staff è stato preceduto di alcuni giorni da Sean Spicer, l'ex portavoce. Ma l'elenco è lungo. Alcuni sono stati cacciati con le parole che più piacciono al presidente, ovvero il «you are fired!», sei licenziato, che lo ha reso popolare nello show televisivo The Apprentice. Altri hanno lasciato almeno apparentemente in modo volontario. La prima testa a cadere è stata quella di Sally Yates, il ministro della giustizia ad interim e una delle ultime eredità dell'era Obama. A poche ore dalla scadenza del suo mandato (sarebbe stata automaticamente sostituita da Jeff Sessions) Yates è stata fatta fuori a sorpresa per essersi «rifiutata di attuare» il bando degli arrivi da sette paesi a maggioranza musulmana.


A Michael Flynn Trump, travolto dal
“caso Russia” è stato a malincuore costretto a rinunciare. Il presidente lo aveva fortemente voluto e anche a distanza di mesi dalla sua uscita, continua a usare parole di elogio per il suo ex consigliere alla sicurezza nazionale. Ora traballa il ministro della Giustizia James Sessions, che per mettersi al riparo dalla critiche scelse di astenersi dalla indagini sul Russiagate. La scure di Trump si è poi scagliata contro i procuratori generali dell'era Obama e in particolare con il potente procuratore di New York Preet Bharara. Alla richiesta di dimissioni di Trump, Bharara replicò: «Mi cacci». E Trump lo licenziò in tronco.

Priebus e Spicer sono caduti sotto quella che sembra la scure del nuovo fedelissimo di Trump, il direttore della comunicazione Anthony Scaramucci. Con la sua nomina rischia Steve Bannon, il controverso stratega della Casa Bianca dalle posizioni di estrema destra che Trump aveva messo nel Consiglio nazionale per la sicurezza. Salvo poi
sollevarlo da quell'incarico in seguito alle feroci polemiche. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino