Perdono il Frecciarossa dopo l’annuncio-beffa: «Il treno parte in ritardo». Ma non era vero

Perdono il Frecciarossa dopo l’annuncio-beffa: «Il treno parte in ritardo». Ma non era vero
Non bastava il corto del regista Ozpetek per i 10 anni dell’Alta Velocità, ora c'è pure il filone del "thriller con beffa". Già...

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Non bastava il corto del regista Ozpetek per i 10 anni dell’Alta Velocità, ora c'è pure il filone del "thriller con beffa". Già perché per numerosi passeggeri con destinazione Roma, Firenze, Bologna e Milano già presenti nella stazione di Napoli Centrale poco prima delle ore 13 di una caldissima domenica di fine giugno è capitata l’incredibile disavventura di perdere un Frecciarossa perché ingannati da un beffardo annuncio ufficiale. 


Alle 12:52 infatti l'inequivocabile voce computerizzata degli annunci ferroviari indicava che il Frecciarossa 9536 delle 12:57 per Milano Centrale sarebbe partito “con 15 minuti di ritardo”. Quindi la solita frase “ci scusiamo per il disagio”. Disappunto davanti al tabellone delle partenze, qualcuno va a prendere acqua e altro per rifocillarsi dal caldo torrido e dall’imprevista attesa supplementare. Ma poi l’agognato treno e il binario di partenza spariscono dal tabellone. Come mai? 


Il Frecciarossa 9536 di Trenitalia era partito regolarmente lasciando a terra gli utenti che avevano diligentemente “prestato attenzione alle successive comunicazioni”. Con buona pace - nonostante le proteste - per coincidenze e aerei delle vacanze. L'Ufficio Comunicazione di Trenitalia - attraverso Leggo.it - ha ammesso il disservizio causato "da un errore nel sistema elettronico degli annunci alla Clientela", ma puntualizza anche che "tutti i passeggeri coinvolti sono stati subito assistiti e ricollocati sul primo convoglio utile, quello in partenza sempre da Napoli Centrale alle ore 14". Cosa effettivamente avvenuta. Una successiva ed approfondita indagine ha poi accertato che l'errore è diovuto ad una "congestione" tra dati e annuncio del presunto ritardo. "Si tratta di un sistema gestito da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che si occupa per intero dell'infrastruttura - dicono da Trenitalia - quindi in un certo senso siamo stati anche noi "vittime" di un disservizio che non dovrebbe accadere e di cui chiediamo scusa". 

mario.fabbroni@leggo.it Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino