Torino, si dimette il braccio destro della Appendino: aveva chiesto cancellazione multa per un amico

Torino, si dimette il braccio destro della Appendino: aveva chiesto cancellazione multa per un amico
Si è dimesso Paolo Giordana, capo di gabinetto della sindaca Chiara Appendino. «Sono convinto - scrive - della correttezza del mio operato e lo dimostrerò...

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Si è dimesso Paolo Giordana, capo di gabinetto della sindaca Chiara Appendino. «Sono convinto - scrive - della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune. Mi preme, più che ogni altra cosa, tutelare la Città di Torino e l'Amministrazione. Per questa ragione ho prontamente rassegnato le dimissioni nelle mani della Sindaca».


Il passo indietro è stato accettate dal primo cittadino torinese: «Accetto le dimissioni di Paolo Giordana, sono umanamente dispiaciuta per la persona, lo ringrazio di aver messo al primo posto l'interesse della Città». Così, in una nota, Chiara Appendino.

Giordana è stato interrogato questa mattina dai pm che conducono l'inchiesta sui conti del Comune. Era stato 
lui stesso, dopo avere ricevuto due settimane fa un avviso di garanzia per falso ideologico, a chiedere di essere ascoltato. Anche la sindaca e l'assessore Sergio Rolando sono indagati. I pm stanno svolgendo accertamenti su un debito di 5 milioni di euro che Palazzo Civico non ha inserito nel bilancio di previsione. La difesa afferma che l'iniziativa rientra nella facoltà dell«amministrazione in base a una normativa in vigore dal 2015.


Ci sarebbero anche due telefonate fatte da Paolo Giordana, capo di gabinetto della sindaca di Torino, al presidente e amministratore delegato di Gtt (Gruppo Torinese Trasporti) per chiedere di cancellare una multa fatta a un suo amico tra gli atti dell'inchiesta della Procura di Torino sui conti dell'azienda di trasporti partecipata dal Comune. Lo scrive oggi il quotidiano la Repubblica, che pubblica i verbali delle due conversazioni, avvenute a fine luglio. Proprio in queste ore Giordana è interrogato dai pm negli uffici della procura. È stato lo stesso capo di gabinetto di Chiara Appendino, dopo avere ricevuto due settimane fa un avviso di garanzia per falso ideologico, a chiedere di essere ascoltato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino