Pd, l'interrogatorio di Tiziano Renzi e un partito con il fiato sospeso

Pd, l'interrogatorio di Tiziano Renzi e un partito con il fiato sospeso
Oggi, con il suo interrogatorio, Tiziano Renzi non decide solo il proprio destino giudiziario. Di riflesso il babbo dell'ex premier va a incidere sul futuro politico del...

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Oggi, con il suo interrogatorio, Tiziano Renzi non decide solo il proprio destino giudiziario. Di riflesso il babbo dell'ex premier va a incidere sul futuro politico del figlio Matteo. Non perché le presunte colpe del padre possono ricadere sul figlio (principio lontanissimo dal diritto), ma perché l'inchiesta Consip, che vede coinvolto anche il braccio destro dell'ex premier Luca Lotti, sommata allo scandalo delle tessere in Campania che getta ombre inquietanti sul partito, si sta trasformando nella tempesta perfetta in grado di compromettere la corsa di Matteo Renzi alla segreteria del Pd. E addirittura di far fibrillare il già fragile governo Gentiloni. Basti pensare che Gianni Cuperlo si è spinto fino a suggerire  a Lotti, che di mestiere ora fa il ministro dello Sport, un "passo indietro". "Sciacallaggio", è stata la risposta di Emanuele Fiano, renziano doc.


Il partito è in subbuglio. Si narra di Dario Franceschini e Piero Fassino in pressing su Renzi per provare a fargli rinviare le primarie del 30 aprile. Obiettivo: scongiurare che il confronto sulla leadership del partito avvenga nel pieno di una tempesta giudiziaria che coinvolge persone molto vicine all'ex premier. E che vede in prima linea Michele Emiliano, il competitor di Renzi insieme ad Andrea Orlando, pronto a brandire (verrà interrogato in settimana prossima) alcuni sms scambiati nel 2015 con Lotti riguardo a una richiesta di appuntamento avanzata da Russo, amico di Tiziano, anche lui indagato nella stessa inchiesta.


Renzi predica calma. Conferma la fiducia alla magistratura ed è certo dell'onestà del padre. Si dice convinto, al contrario di molti fedelissimi, che questa ondata di fango cavalcata dai grillini non inciderà sulle primarie. Ma è evidente che un passaggio cruciale è l'interrogatorio di oggi del padre che continua a professare la propria innocenza. Al Nazareno sperano che i magistrati romani si limitino a confermare il "traffico di influenze" senza aggiungere altre accuse. Lasciando dunque la figura del padre dell'ex premier ai margini dell'inchiesta. Ma l'intero Pd e non solo Matteo, fino a quando oggi pomeriggio Tiziano Renzi non lascerà gli uffici della Procura di Roma tratterrà il respiro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino