Potrebbe complicarsi la posizione dei genitori di Matteo Renzi, finiti agli arresti domiciliari per ordine dei magistrati fiorentini. La Procura di Genova, nelle ultime ore, ha...
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«Penso che vadano difesi dalla lapidazione mediatica sia lui che i genitori» perché «l'accusa non è una condanna», ha detto Zingaretti ospite de L'intervista di Maria Latella, su SkyTg24, aggiungendo però che si sono «esagerati i toni» sulla «teoria del complotto della magistratura», a cui «non credo». Per quanto riguarda la richiesta di trasmissione dei fascicoli, il Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha spiegato che «vogliamo verificare se ci sono fatti rilevanti che meritino approfondimenti su società con sede nel genovese».
Tra gli indagati c'è infatti anche Alberto Ansaldo, di Genova, membro del consiglio di amministrazione della 'Delivery', la cooperativa dalla quale ha preso il via l'indagine. A chiederne il fallimento furono alcuni dipendenti quando il controllo era passato a Massone, da tempo in affari con Tiziano Renzi, e che nel 2010 aveva acquisito la 'Chil post', la vecchia società della famiglia Renzi, fallita tre anni dopo. Massone in primo grado ha patteggiato a Genova una condanna a 2 anni e 2 mesi. Il padre dell'ex premier era stato indagato per la vicenda della 'Chil' ma la procura aveva chiesto una prima archiviazione, respinta dal giudice per le indagini preliminari Roberta Bossi che aveva ordinato nuovi approfondimenti.
Le fiamme gialle avevano riscontrato che Tiziano Renzi aveva lasciato la 'Chil' prima del 2013 e il pm Marco Airoldi aveva chiesto una nuova archiviazione a quel punto accolta. Il nuovo filone d'inchiesta genovese, se dovesse prendere forma, non riguarderebbe però la 'Chil' a meno che dalle carte toscane compaiano elementi non emersi nell'indagine precedente. Nel mirino finirebbero altre società con sede nel capoluogo ligure.
A scoperchiare il presunto sistema messo in piedi dai coniugi Renzi erano stati alcuni dipendenti della 'Delivery'.
Il Gazzettino