Assolta la mamma di Tiziana Cantone: non diffamò la criminologa Bruzzone

Il post che aveva generato la querelle, secondo quanto poi emerso dalle indagini, era stato scritto da terzi

Assolta la mamma di Tiziana Cantone: non diffamò la criminologa Bruzzone
Si è chiuso un altro capitolo della triste vicenda di Tiziana Cantone. Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana della giovane che si impiccò nel 2016...

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Si è chiuso un altro capitolo della triste vicenda di Tiziana Cantone. Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana della giovane che si impiccò nel 2016 perché non era riuscita a fermare la diffusione su Internet di alcuni filmati erotici, è stata assolta dalle accuse di diffamazione nei confronti della criminologa Roberta Bruzzone dopo una controversa denuncia per un post sui social media. Il post, che aveva generato la querelle, secondo quanto poi emerso dalle indagini, era stato scritto da terzi. Lo rende noto il legale di Giglio, Emiliano Iasevoli.

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La dichiarazione

«Finalmente la giustizia ha fatto il suo corso». Ha dichiarato il legale di Giglio. «La mamma di Tiziana è stata recentemente assolta dalle accuse di diffamazione in un caso che ha messo in discussione l'interpretazione della legge sui social media, la responsabilità dell'utente e soprattutto proclamato l'innocenza della signora Giglio».

La vicenda

La donna era stata denunciata per diffamazione dalla sua ex consulente Roberta Bruzzone, ingaggiata per far luce sulle dinamiche che avevano portato sua figlia Tiziana, nel 2016, a togliersi la vita dopo la divulgazione di un suo video privato amatoriale, divenuto virale online. Il post, oggetto della querelle con Bruzzone, era stato inizialmente attribuito a Giglio, ma il Giudice del Tribunale di Napoli nord ha assolto la donna per mancanza di prove a suo carico che ne dimostrassero la responsabilità nella diffamazione. La mamma della Cantone, dalla morte di Tiziana, è impegnata in una battaglia contro gli haters del web che hanno tentato di infangare la memoria della figlia, divenuta simbolo della lotta contro il cyberbullismo, il revenge23 porn e la diffamazione online. 

 

 

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Il Gazzettino