Tornerà ad usare le mani, dopo sei mesi da tetraplegico per colpa di un incidente stradale, i nervi riannodati come fili elettrici grazie ad un'innovativa tecnica...
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Si sveglia dopo 12 anni di coma e trova la mamma 75enne al suo capezzale: «Lo ha accudito giorno e notte»
«Per i primi miglioramenti ci vorranno tre o quattro mesi, un anno per il recupero della funzionalità delle mani, che sarà quasi totale», spiega il professor Diego Garbossa, direttore della Neurochirurgia universitaria. Ad eseguire l'intervento anche Bruno Battiston, direttore della Chirurgia della mano dell'ospedale Cto, Paolo Titolo, e Andrea Lavorato. Con la Chirurgia della mano e la Neurochirurgia hanno lavorato in equipe anche i sanitari del dipartimento di Ortopedia - Traumatologia e Riabilitazione, diretto dal professor Giuseppe Massazza, e la Struttrura dell'Unità Spinale Unipolare, diretta dal dottor Salvatore Petrozzino.
Dopo sei mesi in cui è stato totalmente dipendente dagli altri, il paziente potrà dunque tornare ad afferrare gli oggetti e a provvedere alla propria cura personale. Era notte quando, di ritorno dal lavoro, l'uomo perse il controllo della sua auto finendo fuori strada sotto un brutto temporale. Impietosa la diagnosi dopo lo schianto: lesione midollare completa a livello cervicale e, oltre al deficit totale degli arti inferiori, addio alla possibilità di aprire e chiudere le dita. Bilateralmente. Un destino segnato per sempre se non fosse stato per questa recentissima metodica, fino ad ora eseguita in pochi centri al mondo, che permette un maggiore e più fisiologico recupero della funzione motoria e sensitiva degli arti rispetto alla chirurgia classica.
«Abbiamo trasferito e ricollegato nervi sani a nervi non più funzionali, corrispondenti al movimento e all'utilizzo delle mani, a valle della lesione», spiega ancora il professor Garbossa ventiquattro ore dopo la camera operatoria.
Vincent Lambert, la Corte d'appello di Parigi ha ordinato la ripresa delle cure Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino