Due stranieri sono stati arrestati e un terzo denunciato nell'ambito di un'indagine finalizzata ad accertare attività con finalità di terrorismo. Si tratta,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tutti e tre i marocchini hanno precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali e in materia di falso. L'attività di indagine, chiarisce la polizia, diretta dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova, nasce a seguito della segnalazione di una giovane savonese che si è recata al Commissariato di Polizia online della Polizia Postale e delle Comunicazioni, dopo aver ricevuto un messaggio Whatsapp sul auo cellulare da un contatto non presente nella sua rubrica e originante da un numero del Marocco.
Quello che aveva indotto la giovane a rivolgersi alla Polizia Postale, spiega ancora la Polizia, era l'immagine riprodotta nel profilo Whatsapp: la foto, cioè, di una giovane ragazza con un mitra in mano e in posizione di tiro. La segnalazione è stata subito inviata agli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Imperia che, anche con l'aiuto della ragazza, hanno ricostruito che «circa tre mesi prima, transitando nei pressi di una struttura data in cessione a profughi provenienti dall'Africa, aveva prestato il proprio cellulare a uno dei marocchini ivi residente, che a suo dire aveva la necessità di contattare dei conoscenti nel Paese d'origine».
Le successive indagini della Polpost ligure, chiarisce la nota, coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno quindi ricostruito una fitta rete di contatti dai quali emergeva il sospetto di possibile attivismo dei tre indagati nel campo del proselitismo all'autoproclamato Stato Islamico.
Il Gazzettino