Terrorismo, Alfano: «Dall'Italia in Siria 81 combattenti»

Terrorismo, Alfano: «Dall'Italia in Siria 81 combattenti»
«Il lavoro di prevenzione ha fin qui funzionato e per l'Italia l'11 settembre rimane giorno di democrazia e libertà». ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il lavoro di prevenzione ha fin qui funzionato e per l'Italia l'11 settembre rimane giorno di democrazia e libertà».


Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di una conferenza al Viminale, presentando un bilancio dell'attività antiterroristica, proprio in occasione dell'anniversario dell'attentato dell'11 settembre 2001. «L'Italia - ha detto - è in prima linea, ha avuto la forza e la capacità di organizzare un sistema di prevenzione che fin qui ha dato i suoi effetti e che si è tradotto in azioni legislative e di intelligence».



«Gli imam espulsi dall'11 settembre ad oggi sono stati complessivamente 19, sono stati espulsi perché hanno inneggiato all'odio e alla violenza e non hanno rispettato le leggi dello Stato». «Dobbiamo separare chi prega da chi spara - ha detto - e per questo aggiungo che abbiamo assunto la decisione di rimettere in moto la Consulta con le associazioni che professano la religione islamica proprio per separare chi prega da chi spara».



«Oggi abbiamo a che fare con un terrorismo che ha ambizioni, uomini e soldi che nessuno ha avuto. È diverso da quello che sferrò l'attacco alle Torri Gemelle, è fatto da donne e uomini che hanno strategie precise. Mai era successo che qualcuno avesse avuto ambizione di farsi uno Stato, come l'Islamic State. Questa è la minaccia terroristica con la quale abbiamo a che fare».



«Sono in totale 81 i combattenti che in diverso modo hanno avuto a che fare con il nostro Paese e che hanno combattuto in Siria: 10 di questi sono italiani o con doppia nazionalità». Il ministro ha sottolineato che non tutti sono in vita, 18 di 81 sono infatti deceduti. Nel dettaglio, 5 sono combattenti jihadisti partiti dall'Italia verso la Siria e altrettanti sono gli italiani con doppia nazionalità non partiti dall'Italia verso la Siria.



«Nel 2015 sono stati espulsi dall’Italia 45 estremisti islamici». Complessivamente, da dicembre 2014 ad oggi, sono state 48 le espulsioni, mentre dal 11 settembre ad oggi si parla di un totale di 228. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino