Terremoto Milano, Ingv: «Ecco cosa l'ha provocato e cosa aspettarsi. Anche la Lombardia è a rischio sismico»

Doglioni, presidente dell'Istituto: «Questa deve essere un’occasione per far prendere coscienza e pensare di costruire con attenzione in tutto il Paese, anche dove non ci sono accadimenti frequenti»

La scossa di terremoto delle 11,34 in Lombardia, avvertita in maniera importante a Milano non è da considerarsi un evento eccezionale. «Ad eccezione di alcune zone...

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La scossa di terremoto delle 11,34 in Lombardia, avvertita in maniera importante a Milano non è da considerarsi un evento eccezionale. «Ad eccezione di alcune zone come una parte della Sardegna dove il sottosuolo non permette di accumulare energia, tutta l’Italia è un territorio a rischio sismico, anche importante. E non è esclusa Milano» spiega al Messaggero il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica e Vulcanologia. Scosse come quella di questa mattina con epicentro Bonate Sotto, in provincia di Bergamo, avvenuta a una profondità di 26 km «se ne contano dalle 20 alle 25 all’anno in Italia e devono far prendere coscienza che bisogna costruire in maniera scrupolosa su tutto il territorio nazionale».

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Perché anche la Lombardia non è esente da rischio sismico

Anche se nel capoluogo lombardo il 17 dicembre 2020, esattamente 364 giorni fa, si avvertì un’altra scossa importante (3,8 gradi) che ebbe l'epicentro a Trezzano sul Naviglio, da sempre Milano e gran parte della Lombardia sono considerati territori sicuri, non è così? «Il territorio della Lombardia - continua Doglioni - non è esente dal rischio sismico. Noi siamo abituati a pensare che il rischio maggiore sia nell’Appenino Centro Meridionale ma questo è solo perché lì le scosse avvengono più spesso e quindi c’è una più alta probabilità di accadimento che è diversa dal rischio che possa avvenire una scossa sismica, anche forte in altre parti. Questo, fino a 5,5 gradi, con poche eccezioni può avvenire in tutto il territorio nazionale». Compresa Milano? «Sì a Milano ogni 20, 30 anni si sono registrate scosse importanti, una di 4,2 gradi nel 2002, 4,7 gradi nel 1979, 4,8 gradi nel 1961. Questa deve essere un’occasione per far prendere coscienza e pensare di costruire con attenzione in tutto il Paese, anche dove non ci sono accadimenti frequenti», spiega Doglioni. Sui social qualcuno ha accusato i giacimenti dove in passato si è estratto gas come responsabili di questa scossa, è plausibile? «Assolutamente no» conclude il presidente dell’INGV, «perché i giacimenti di gas si trovano a una profondità intorno ai 3 km mentre questa scossa è avvenuta a una profondità di oltre 25 km».

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Il Gazzettino