Il giudice del Tribunale di Tempio Pausania, Vincenzo Cristiano, è finito ai domiciliari con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Con lui sono stati arrestati...
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Utilità, come la fornitura di stoviglie, un computer, l'uso di furgone per un trasporto, in cambio di favori, come l'interessamento sull'andamento di alcuni procedimenti penali. È questa l'accusa mossa dai pm di Roma Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava al gip di Tempio Pausania Vincenzo Cristiano. L'inchiesta ha preso le mosse in Sardegna a seguito di pressioni esercitate da Cristiano, è detto nell'ordinanza firmata dal gip Giulia Proto, ai carabinieri di Olbia dopo un controllo fatto da questi ultimi nei confronti di una società che gestisce un ristorante a San Teodoro, la Farvic, della quale Cristiano era socio. Ciò, insieme con l'interessamento del magistrato per eventuali procedimenti in cui fossero coinvolti Galizia e Spano, ha fatto scattare il procedimento della procura di Tempio Pausania ed il trasferimento dello stesso a Roma, la quale è competente per ipotesi di reato attribuibili a magistrati sardi. Cristiano, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, conobbe Spano dopo aver disposto nei suoi confronti un provvedimento di dimora nell'ambito di una vicenda di stalking.
La corruzione contestata a Cristiano verte sulla fornitura, da parte di Galizia, di stoviglie per il ristorante di San Teodoro, l'uso di un immobile a Olbia e l'agevolazione per l'acquisto di una Smart a 1.500 euro a fronte dell'originario prezzo di 8.000.
Il Gazzettino