Papa Francesco punta il dito contro la facilità che negli Usa permette alle persone di comprare armi, «l'ennesima strage fa piangere»

Il grido del pontefice è arrivato al termine dell'udienza generale

Papa Francesco punta il dito contro la facilità che negli Usa permette alle persone di comprare armi, «l'ennesima strage fa piangere»
Città del Vaticano - Dalla strage alla Columbine hight school a quello che è accaduto negli Stati Uniti ieri. Papa Francesco torna a puntare il dito contro...

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Città del Vaticano - Dalla strage alla Columbine hight school a quello che è accaduto negli Stati Uniti ieri. Papa Francesco torna a puntare il dito contro la facilità con la quale è possibile acquistare armi. «Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. E' tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perchè "tragedie cosi" non possano piu' accadere». Il grido del pontefice è arrivato al termine dell'udienza generale, seguito poco dopo dalla presa di posizione dei vescovi americani da tempo sul piede di guerra contro la potente lobby della Rifle Association.

«Il diritto di portare armi non sarà mai più importante della vita umana» ha affermato il cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, dopo la terribile strage di ieri alla Robb Elementary School di Ulvade, in Texas. Il cardinale ha evidenziato cosi' l'esigenza di contemperare le previsioni del secondo emendamento della Costituzione statunitense con i diritti basilari dei ragazzi, che i funzionari eletti «hanno il dovere morale di proteggere. Dobbiamo piangere e immergerci nel dolore, ma poi dobbiamo essere pronti ad agire», ha dichiarato Cupich chiedendosi: «Chi siamo noi come nazione se non agiamo per proteggere i nostri bambini?. Cosa amiamo di piu': i nostri strumenti di morte o il nostro futuro?». Il cardinale ha infine citato i dati di alcuni ricercatori, secondo cui se fosse rimasto in vigore il divieto di vendere armi d'assalto sarebbero state impedite almeno 30 sparatorie di massa che hanno causato 339 morti. 


 

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Il Gazzettino