Strage di Erba, Azouz scagiona Olindo e Rosa: «Non hanno ucciso loro mia moglie e mia figlia»

Strage di Erba, Azouz scagiona Olindo e Rosa: «Non hanno ucciso loro mia moglie e mia figlia»
​«Rosa e Olindo non possono aver commesso quello per una serie di cose: sia per loro statura fisica sia per tutto quello che ho letto io»: lo dice Azouz Marzouk...

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​«Rosa e Olindo non possono aver commesso quello per una serie di cose: sia per loro statura fisica sia per tutto quello che ho letto io»: lo dice Azouz Marzouk (nella foto in compagnia del suo avvocato), il marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef Marzouk, uccisi insieme alla madre di lei, Paola Galli, e alla vicina di casa Valeria Cherubini, raggiunto a Tunisi dalla produzione di Tutta la verità, in onda sul Nove da martedì 10 aprile in prima tv alle 21.25. Indicato inizialmente come colpevole, Marzouk ha sempre espresso pesanti dubbi riguardo la colpevolezza di Rosa e Olindo. «Hanno confessato - dice nell'intervista - perché non avevano nessuno, vivevano uno per l'altra, punto e basta».


La trasmissione ripercorrere le varie fasi della vicenda e le analizza, con il contributo di alcune testimonianze inedite dei conoscenti della coppia, del racconto del maresciallo Comandante della Stazione dei Carabinieri di Erba incaricato delle indagini e delle immagini originali relative al caso: l'appartamento che va a fuoco; la macabra scoperta dei cadaveri e del vicino di casa Mario Frigerio, marito della Cherubini, gravemente ferito alla gola; l'iniziale caccia all'uomo contro Azouz immediatamente additato dai media come il colpevole, poi scagionato; i suoi precedenti screzi in carcere con alcuni esponenti della malavita locale e i suoi turbolenti trascorsi negli ambienti dello spaccio, fino ad arrivare alla nascita dei sospetti su Rosa e Olindo, le loro conversazioni private intercettate e registrate dalle cimici dei Carabinieri; gli audio delle prime stentate dichiarazioni di Frigerio in ospedale. Si ricostruiscono le analisi scientifiche sull'auto di Rosa e Olindo, il loro arresto, i pressanti interrogatori in carcere, le incongruenze nelle confessioni poi ritrattate, il processo e la condanna. Un lavoro di ricerca e documentazione imponente per raccontare tutta la verità su questo caso, per il quale è in corso una richiesta di nuovo incidente probatorio che potrebbe portare alla riapertura del processo. 
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Il Gazzettino