Tragedie e contemporaneamente appuntamenti che legano la storia ad un luogo. I terremoti in Italia sono una frequentazione che sa di dolori strazianti ma anche di analisi...
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La loro storia non può fare naturalmente a meno di una tragica citazione illustre, quella data del 28 dicembre 1908 che corrisponde la terremoto dello Stretto, il più forte degli ultimi 200 anni con 7,1 gradi Richter e che rase al suolo Messina e Reggio Calabria con scosse avvertite distintamente fino a Napoli e un bilancio a tutt'oggi approssimativo che oscilla tra le 60 mila e le 80 mila vittime.
Ancora la Sicilia protagonista con il terremoto nella Valle del Belice del 15 gennaio 1968, 6,1 gradi, che colpì le province di Trapani ed Agrigento, devastando Montevago e Gibellina, con danni gravissimi da Santa Ninfa a Sciacca e Calatafimi. Quasi 400 morti e 70mila senzatetto.
Si arriva al 6 maggio 1976 e alla magnitudo 6.4 della scala Richter per il terremoto del Friuli, altro appuntamento di tragedia e storia italiana legata alle comunità di Gemona ed Artegna, completamente distrutte. Una settantina i comuni colpiti, 45 dei quali “rasi al suolo” secondo la definizione ufficiale. Il Bilancio conta 990 morti e oltre 45.000 senza tetto.
Vero spartiacque della storia moderna del nostro paese, la notte del 23 novembre 1980, con il terremoto dell'Irpinia e i suoi 6,9 gradi Richter che hanno prodotto un evento devastante su larga scala che ha coinvolto Irpinia e Vulture ma anche l’intera Campania, la Basilicata e la Puglia occidentale, con 30 città dichiarate ufficialmente disastrate, 5 milioni di persone coinvolte e circa circa 3.000 morti con 250mila senzatetto.
Risale al 26 settembre 1997 il fenomeno sismico che ha colpito Colfiorito e interessato Umbria e Marche. Non un terremoto ma addirittura uno sciame di scosse durate per un anno intero, la più firte delle quali alle 11.42. Il bilancio sarà di 11 morti e 32mila senzatetto.
Ennesima tragedia nazionale il 6 aprile 2009, con il terremoto dell'Aquila, anche in questo caso una lunga sequenza di scosse che ha prodotto devastazioni irrecuperabili proprio nel capoluogo Altrma anche a S. Demetrio, Paganica, Pizzoli, Onna, Villa S. Angelo , Poggio Picenze, Rocca di Cambio. Nel Lazio danni ad Amatrice, Accumoli, Borgorose. Avvertito anche a Roma, con lievi lesioni. 308 morti, almeno 50mila senzatetto.
Ultima data tragica prima di quella di oggi, il 20 maggio 2012, con un primo sisma di 6 gradi Richter localizzato nei pressi di Finale Emilia che subisce numerosi crolli e gravi lesioni. Ingenti danni anche a S. Felice sul Panaro ed a Mirandola. Il 29 maggio segue una seconda scossa ceh aggrava il bilancio dei danni anche anche a Carpi, Cento, Ferrara, Poggio Rusco, Mantova, Modena. Il bilancio finale è di 19 morti e circa 15mila senzatetto.
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Il Gazzettino