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La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte era prevista ieri, in serata. Tutti sintonizzati davanti a televisori e dirette streaming per conoscere i dettagli del nuovo Dpcm che impone norme di contenimento del contagio molto più severe rispetto a quelle già in atto. Alla fine l'accordo è stato trovato. La tensione per le misure anti-covid è salita nel pomeriggio, trasformandosi in uno scontro aperto prima delle 20,30, quando era previsto l'annuncio. Un punto in particolare non convinceva sia l'opposizione che la stessa maggioranza, e soprattutto governatori: la stretta sugli spostamenti. Tanto che alla fine è diventata una semplice raccomandazione.
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Il premier e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno spinto per chiudere i confini regionali, ma hanno avuto praticamente tutti contro.
Gli spostamenti
Nel nuovo Dpcm si legge che «è fortemente raccomandato a tutte lee persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Spostarsi, quindi, è possibile, ma è altamente sconsigliato. Tradotto: niente multa se ci si mette in viaggio, ma si deve essere consapevoli dei rischi. Le forze dell'ordine proseguiranno i controlli sul rispetto della normativa all'interno di locali e ristoranti - ora si aggiunge l'orario di chiusura anticipato - e anche per strada: gli assembramenti restano ovviamente vietati e la mascherina deve essere sempre indossata.
Autocertificazione e viaggi all'estero
L'autocertificazione servirà solamente nelle regioni dove è in vigore il coprifuoco, se si ha necessità di uscire di casa dopo l'orario di chiusura. E i viaggi all'estero? Sono vietati gli spostamenti da e per gli Stati e i territori riportati negli elenchi della Farnesina, e anche l'ingresso e il transito nel territorio nazionale delle persone che hanno soggiornato nelle stesse aree. Ovviamente fanno eccezione necessità ed esigenze improrogabili. L'ingresso in Italia deve essere comunicato al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. E in caso di rientro da zone a rischio scatterà l'isolamento domiciliare e fiduciario. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino