Soumahoro, la suocera e il cognato escono dalla sede di Karibu insieme agli ispettori

Gli ispettori del ministero hanno lavorato tutta la giornata nella sede di Karibu a Latina, dove sono stati inviati per analizzare le attività della cooperativa finita...

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Gli ispettori del ministero hanno lavorato tutta la giornata nella sede di Karibu a Latina, dove sono stati inviati per analizzare le attività della cooperativa finita sotto inchiesta. Poco dopo le 17 hanno lasciato gli uffici di viale Le Corbusier insieme a Marie Therese Mukamitsindo (suocera di Aboubakar Soumahoro) e al figlio Michel Rukundo. Avvicinati dai cronisti i due non hanno voluto rilasciare nessuna dichiarazione.

Intanto emergono dei dettagli sull'indagine della Procura di Latina. Marie Therese Mukamitsindo è indagata anche per truffa aggravata, false fatturazioni e malversazioni di erogazioni pubbliche. L'impianto accusatorio dei pm di Latina è una somma di reati che lasciano intuire una gestione opaca delle coop Karibu e Consorzio Aid che negli anni hanno ottenuto finanziamenti per cifre che superano i 60 milioni di euro.

«L'indagine è a buon punto», spiegano gli inquirenti facendo capire che gli accertamenti, partiti anche da una serie di denunce presentate dai lavoratori che lamentano il mancato pagamento degli stipendi, sono arrivati ad una fase cruciale e la chiusura delle indagini non sarebbe lontana. Al momento la suocera del neodeputato, che si è autosospeso dal gruppo di Si-Verdi, è l'unica persona finita nel registro degli indagati.

La convocazione in procura per Mukamitsindo non sarebbe, comunque, imminente. La Guardia di Finanza, a cui i magistrati hanno affidato le indagini, da mesi è al lavoro per scandagliare le voci di bilancio, flussi di finanziamenti e uscite di denaro per capire se, in primo luogo, i soldi che dovevano essere destinati ai lavoratori, siano stati dirottati altrove. Verifiche sono in corso anche su eventuali anomalie legate al pagamento degli affitti delle strutture e ai fornitori e in questo ambito si stanno passando al setaccio anche le fatture emesse.

All'attenzione di chi indaga sarebbero arrivate anche alcune segnalazioni relative alla gestione del progetto PerLa che puntava a combattere il fenomeno del caporalato. Anche in questo caso alcuni lavoratori avrebbero lamentato il mancato pagamento di stipendi. Tutti elementi che dovranno essere analizzati, ora, dagli inquirenti. Negli atti dell'indagine anche i racconti di chi per mesi non ha ricevuto lo stipendio o ha ricevuto pagamenti solo parziali per il lavoro svolto.

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Il Gazzettino