Non staccava gli occhi dal suo smartphone, immersa in chat e sui social, anche quando era in compagnia delle amiche. E quel telefono, sempre tra le mani, la distraeva anche dai...
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La vicenda, però, è ancora tutta da chiarire. Il provvedimento di allontanamento del Tribunale per i Minorenni di Lecce ancora non è stato adottato (potrebbe arrivare già domani) e anche la magistratura ordinaria, informata del fatto, non ha ad oggi notificato alcun provvedimento giudiziario al padre della adolescente, il quale oltre a rimproverarla le avrebbe dato uno schiaffo. Quel che è certo è che la ragazzina adesso è in una comunità gestita da suore in un paese della provincia di Lecce, portata da agenti della Questura in esecuzione di un provvedimento 'anticipatoriò preso dai servizi sociali in attesa delle determinazioni del giudice minorile. Una decisione che «ha gettato nello sconforto un'intera famiglia», riferisce il legale dei genitori, Paolo Spalluto.
«Dobbiamo aspettare l'eventuale decreto del giudice per capire la natura e l'entità dell'accaduto e valutare ogni necessaria cautela. Il dato certo - spiega il difensore - è che la lesione al polso sinistro era superficiale, non ha necessitato di alcun punto di sutura o attività di pronto soccorso, medicata dai genitori stessi senza alcuna conseguenza, e per come da loro riferitomi, auto-inferta dalla figlia come un piccolo atto di dispetto per il rimprovero e lo schiaffo ricevuto». L'altro pomeriggio la 12enne, come pare facesse continuamente, stava giocando con il telefono che la distraeva dai compiti. I genitori l'avrebbero sgridata e lei, per reazione, si sarebbe inferta una taglio al polso sinistro.
«Si tratta di persone per bene, conosciute da tutti come dei grandi lavoratori», dice ancora il legale, smentendo che il proprio assistito abbia ricevuto un avviso di garanzia per maltrattamenti.
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Il Gazzettino