«Arcuri ha inviato le siringhe sbagliate». E i governatori le cercano in farmacia

«Arcuri ha inviato le siringhe sbagliate». E i governatori le cercano in farmacia
Siringhe sbagliate inviate in Piemonte, Liguria, Lombardia, Umbria e Molise. «Non sono idonee alla somministrazione del vaccino Pfizer. Si tratta di dispositivi da 5...

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Siringhe sbagliate inviate in Piemonte, Liguria, Lombardia, Umbria e Molise. «Non sono idonee alla somministrazione del vaccino Pfizer. Si tratta di dispositivi da 5 millilitri anziché da 1, quindi troppo grandi per il prelievo preciso del siero, dal momento che una dose equivale a 0,3 millilitri», spiegano i medici che hanno ricevuto le forniture dalla struttura commissariale presieduta da Domenico Arcuri. Un problema in più, visto che la campagna vaccinale va già a rilento per mancanza di medici e infermieri. Se si aggiunge la carenza di materiali, mantenere la tabella di marcia diventa oltremodo complicato.


EMERGENZA

Per ora gli ospedali incappati nel disguido hanno tappato la falla ricorrendo ai propri magazzini o acquistato le siringhe giuste. È c'è anche chi si è mosso in anticipo, come il governatore del Veneto Luca Zaia che il 27 dicembre annunciava: «Ho dato disposizione che si comprino le siringhe, può capitare che non arrivino e mi veniva l'ansia al pensiero. Oggi stiamo utilizzando le nostre per la vaccinazione». Il primo intoppo si registra in Piemonte proprio il giorno del V-day: da Roma arrivano aghi da 16 millimetri normalmente usati per le somministrazioni sottocutanee, però la profilassi anti Covid richiede l'inoculazione per via intramuscolare con aghi da 25 millimetri. Poi le siringhe. Per il siero di Pfizer ne occorre una da 3 millilitri per diluirlo e una da 1 millilitro per l'iniezione, ma quelle che arrivano sono da 5 millilitri. I medici piemontesi non possono usarle: «Serve la corretta graduazione delle dosi, non possiamo aspirare 0,3 millilitri con una siringa da 5». Altra Regione, altro disguido. Alla Lombardia sono stati spediti 46 mila pezzi non adatti. «Nel primo kit, arrivato mercoledì 30 dicembre, erano presenti le siringhe da 5 ml, che non servono, e quelle da 3 ml, per la diluizione del vaccino. Mentre mancavano quelle da 1 ml, necessarie per inocularlo. La consegna successiva invece è stata regolare: erano comprese anche le siringhe da 1 ml», dice Carlo Nicora, direttore generale del Policlinico San Matteo di Pavia. «Abbiamo potuto svolgere le vaccinazioni in programma con siringhe che avevamo in magazzino». Stesse difficoltà in Liguria, spiega il governatore Giovanni Toti, che non ha ricevuto le siringhe a 1 millilitro: «Le avevamo in casa, per cui non c'è stata alcuna ripercussione sulla campagna vaccinale, ma ci vorrebbe più attenzione». Altrettanto ha fatto l'agenzia regionale del Molise e peggio è andata all'Umbria: Perugia, capofila del piano vaccini dotata dei frigoriferi per conservare le fiale a meno 80 gradi, ha avuto solo le siringhe da 5 ml, ha attinto alle farmacie interne e contattato i fornitori per un approvvigionamento immediato.

LOTTI

Il commissario Arcuri ha acquistato un miliardo e mezzo di siringhe di vario tipo per far fronte al piano di profilassi. Come si legge sul sito del governo, il primo lotto comprende quelle da 1 ml, di cui 7 milioni sono già state consegnate a fine dicembre. Il secondo lotto riguarda quelle per la diluizione da 2, 3 e 5 ml, mentre il terzo lotto quelle da 10. Alcune siringhe hanno caratteristiche particolari, come le luer lock, cioè di precisione, sono più care e difficili da reperire sul mercato. Ma è il modello consigliato dall'Aifa per ottenere quante più dosi possibili da ogni flaconcino Pfizer. «Polemica chiusa», archivia la questione Arcuri.

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Il Gazzettino