Scandalo festini a luci rosse, il sindaco fa outing: «Sì, sono gay»

Scandalo festini a luci rosse, il sindaco fa outing: «Sì, sono gay»
«Voglio sapere dall’Autorità Giudiziaria chi con leggerezza ha inserito il mio nome in quel falso comunicato stampa che circola su whatsapp e sulla rete...

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«Voglio sapere dall’Autorità Giudiziaria chi con leggerezza ha inserito il mio nome in quel falso comunicato stampa che circola su whatsapp e sulla rete relativo allo scandalo dei preti gay». 


Le false accuse che continuano a navigare sui social, scandalizzando l’opinione pubblica, non resteranno impunite. Parola di Giancarlo Guercio. Il sindaco di Buonabitacolo, che in quelle pagine è stato «inopportunamente citato», in quanto parente di uno dei sacerdoti che vengono additati nella nota stampa, ha sporto denuncia ai Carabinieri della locale stazione per arrivare ad accertare l’identità dell’autore del documento diffamatorio e per tutelare il ruolo istituzionale che ricopre.

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«In quel comunicato - dice Guercio - vengono indicato come sindaco e non come persona. Per questo a tutela della comunità che rappresento ho ritenuto opportuno sporgere denuncia. E sono convinto che l’accostamento del mio nome in questa vicenda sia stato fatto perché sono un omosessuale». In una lunga intervista a 105Tv, Guercio si sofferma sul nocciolo della vicenda e per la prima volta pubblicamente parla della sua omosessualità. E, da omosessuale, critica severamente Francesco Mangiacapra, l’ex avvocato escort che ha fatto esplodere il caso dei preti gay consegnando un suo dossier alla Curia di Napoli. Un copioso fascicolo che descriverebbe le abitudini sessuali di numerosi sacerdoti, anche della Diocesi di Teggiano-Policastro. 


«In questi giorni si alternano una serie di riflessioni su questo argomento. Per quanto mi riguarda – spiega il primo cittadino valdianese - credo che sia inopportuno esprimere considerazioni sulle conclusioni fatte da un soggetto che per trarre profitti vende il proprio corpo e che per arrivare a vendere un suo libro butta all’aria tutto il senso di un agire dell’intero mondo della Chiesa ed anche di quello degli omosessuali. Io da omosessuale prendo le distanze da una persona che si propone in questo modo. A me non viene in mente di speculare attraverso il mio corpo nè attraverso la produzione della mia arte e della mia attività intellettuale, e questo nasce dalla mia onestà intellettuale e quella che ho nei confronti della mia persona e di chi mi sta accanto».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino