Un centro estetico è la prima meta scelta da Silvia Romano alla fine della quarantena di 14 giorni, scattata quando l'11 maggio è tornata a casa a Milano dopo...
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«Niente di strano, è quello che anche io e tante altre donne abbiamo fatto non appena è finito il lockdown», sottolineavano le estetiste del centro benessere, poco dopo aver lasciato passare la ragazza e sua mamma da un'uscita secondaria, nel tentativo vano di evitare gli obiettivi di telecamere e macchine fotografiche. L'ora abbondante trascorsa al 'Salotto del benesserè, è servita a riassaggiare la quotidianità, anche se è una normalità decisamente diversa da quella che Silvia Romano, 25 anni a settembre, ha lasciato quando a 23 è partita per l'Africa con una onlus: il sequestro nel novembre 2018 in un centro commerciale in Kenya, la lunga prigionia ostaggio del gruppo terroristico islamista Al Shabaab, fino all'agognato ritorno a casa, con il velo a coprire il capo, una nuova fede, l'Islam, un nuovo nome, Aisha, che ha scelto anche per la nuova pagina Facebook, l'unico posto dove finora ha scelto di parlare fuori dall'ambiente domestico. Sui social ha anche potuto leggere una valanga di insulti e critiche, anche per la conversione, oltre ad una serie di minacce, poco rasserenanti (come l'episodio del lancio di una bottiglia contro il suo palazzo pochi giorni dopo il rientro), al centro delle indagini del dipartimento antiterrorismo guidato dal pm Alberto Nobili e dei carabinieri del Ros.
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Il Gazzettino