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Le truffe agli anziani, i borseggiatori in metropolitana. L’accattonaggio dei minori e gli attivisti che bloccano le strade tra ingorghi e disagi. Nel pacchetto sicurezza varato dal governo c’è un “sotto-pacchetto” sulla micro-criminalità. Reati minori, che raramente portano alla detenzione. Ma di grande impatto sulla “percezione di sicurezza” dei cittadini.
IL GIRO DI VITE
Come le truffe a danno di anziani e persone fragili, una piaga che si fa più profonda. Il 2023 è stato l’annus horribilis in Italia: i casi di raggiro e furto sono aumentati del 29 per cento rispetto al 2022. Ecco dunque la stretta normativa approvata dal governo: per la “truffa aggravata” la pena di reclusione sarà aumentata da 2 a 6 anni, consentendo così l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Non solo: sarà prevista una multa da 700 a 3000 euro e il dovere delle Forze dell’ordine di procedere all’arresto in flagranza. Buona parte delle nuove misure contro i micro-reati guarda alla sicurezza nelle città, un tema al centro dell’agenda di governo su cui già ad agosto scorso la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi avevano promesso di intervenire. Tra le novità, una è destinata a far discutere a lungo. E cioè l’aggiornamento della normativa sulla detenzione di donne incinte. Ad oggi la legge prevede la possibilità di rinviare di un anno l’esecuzione della pena per le donne in gravidanza o con bambini appena nati colte a commettere reati.
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METRO E STAZIONI
Nel pacchetto rientra un importante giro di vite contro i borseggiatori su bus e metropolitane e sul fenomeno dell’accattonaggio. Sul primo fronte il disegno di legge dispone il divieto di accesso nelle metro, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per «chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi». L’obiettivo, spiegano dal Viminale, è rafforzare il cosiddetto “Daspo urbano” per allontanare i “recidivi” dalle zone più frequentate. Non solo chi commette reati. Il divieto varrà anche, si legge nel testo, per chi «viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza ovvero esercita il commercio abusivo».
È insomma una stretta pensata per mettere un freno a chi attenta al “decoro urbano”, ad esempio nei dintorni delle stazioni di grandi città come Roma, Milano e Napoli. Venditori ambulanti illegali, mendicanti. Ma sono censurate anche condotte come «la prostituzione con modalità ostentate» e «l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti». E ancora, il daspo urbano del Questore interverrà per allontanare chi viola «divieti di stazionamento o di occupazione di spazi, limiti la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano». Oltre a chi commette accattonaggio, il testo del governo mette nel mirino chi “induce” a chiedere soldi per strada minori di 16 anni «invece di mandarli a scuola» o ancora «li costringe con la violenza e la minaccia». La lista è lunga, la stretta securitaria e normativa dovrà essere messa alla prova dei fatti. Questa è comunque la via scelta dal governo con una mossa che vuole rispondere anche alle continue lamentele dei sindaci italiani alle prese con la micro-criminalità che spaventa i cittadini e fa scappare i turisti.
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