OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Polemica sulla seconda dose del vaccino Pfizer. Il richiamo «è studiato a 21 giorni» e non 35. Lo dichiara a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, commentando l'allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose deciso con una circolare dal Ministero della salute e adottato ieri nel Lazio. «Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni – spiega Marino –. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito».
Covid, bollettino 11 maggio: 6.946 casi e 251 morti. Campania 1.109 nuovi contagi
Cosa succede nel Lazio - La regione guidata da Nicola Zingaretti ieri ha annunciato che gli appuntamenti fissati dal 17 maggio in poi per la seconda dose di Pfizer sarebbero stati spostati di due settimane. Quindi non più un intervallo di 21 giorni tra una dose e l'altra, ma di 35. Una scelta che segue la circolare emanata dal Ministero della Salute e che recepisce il parere del Comitato tecnico scientifico, secondo cui non ci sarebbero controindicazioni a uno slittamento della seconda dose del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica statunitense.
Lazio, prenotazioni Pfizer e AstraZeneca: cosa cambia? «A novembre pronto il vaccino under 11»
I dubbi di Pfizer - L'azienda farmaceutica statunitense ha dubbi sullo spostamento della seconda dose. «È una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l'autorizzazione», conclude a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia commentando l'allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino