Al via i bandi di concorso per la scuola pubblica, le domande si faranno in estate. Ma scoppia l'ira dei sindacati: “no alle selezioni, dobbiamo procedere con una...
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Coronavirus, scuole cattoliche a rischio bancarotta: «Una su 3 non riaprirà»
A questa prima selezione, si aggiungerà il concorso ordinario per le scuole secondarie, sempre da 24mila posti, destinato ai laureati. A seguire arriverà il concorso per le scuole dell'infanzia e primaria, da circa 17mila posti. Le date previste, al momento, per la presentazione delle domande per i concorsi ordinari vanno dal 15 giugno al 31 luglio. Sulla modalità di svolgimento dei concorsi però continua la guerra tra il ministero dell'Istruzione i sindacati. E la spaccatura potrebbe aprirsi dolorosa anche all'interno della maggioranza.
Il motivo? I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda con alcune forze politiche di maggioranza e di opposizione, da Sinistra Italiana, al Pd, fino alla Lega, hanno chiesto fin dal primo giorno che il concorso straordinario fosse per titoli ed anzianità. L'obiettivo era rendere stabili i precari che già lavorano nella scuola da almeno tre anni ed evitare a settembre di avere un boom di supplenti maggiore al record raggiunto nell'anno scolastico 2019-2020 che verrà ricordato come l'anno con oltre 200 mila supplenti in cattedra. A settembre quel triste record potrebbe battere se stesso con i pensionamenti previsti, a fronte delle oltre 30mila domande. E la scuola italiana, già provata dall'emergenza Covid-19 e alle prese con una complessa didattica a distanza, potrebbe scoppiare.
«Siamo convinti – ha spiegato Francesco Sinopoli segretario generale della Flc Cgil - che la strada intrapresa dal Ministero è sbagliata, non consente la copertura delle cattedre e produrrà un aumento esponenziale delle supplenze. La nostra richiesta invece, è una misura ponderata e lungimirante: coprire le migliaia di cattedre vacanti con una procedura per titoli per poi procedere alla formazione abilitante e successivamente alla valutazione prima di dare la conferma nel ruolo». Dello stesso avviso anche la Cisl Scuola che, con Maddalena Gissi, parla di «concorsi fuori tempo» e di necessità di «misure straordinarie: diversamente, il numero già oggi abnorme di contratti precari, crescerebbe ulteriormente».
Anche la Uil scuola, con Pino Turi, chiede di confermare i precari negli attuali posti e procedere alla stabilizzazione con concorsi riservati. «La totale chiusura nei confronti di chi rappresenta un milione di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola ci lascia sorpresi e dispiaciuti», commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda. Il sindacato Anief ha già dichiarato guerra, sul piano legale: «se i testi delle procedure concorsuali rimarranno immutati siamo pronti ad impugnare i bandi”. Ma la ministra Azzolina, che del reclutamento con prove vere e proprie fa la sua battaglia dal primo giorno, va avanti sui concorsi: “è l'unico modo per poter assumere a settembre. Quello straordinario per 24 mila precari si svolgerà appena le condizioni lo permetteranno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino