Scuola, ecco gli aumenti: ai docenti andranno 124 euro medi mensili. Le firme dei contratti

All'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni è stato sottoscritto in via definitiva il Contratto collettivo nazionale di lavoro

Scuola, ecco gli aumenti: ai docenti andranno 124 euro medi mensili. Al via le firme dei contratti
All’Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, è stato sottoscritto in via definitiva il Contratto collettivo nazionale di...

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All’Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, è stato sottoscritto in via definitiva il Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell'Istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021 ed entra definitivamente in vigore a partire da domani, 19 gennaio 2024.

I NUMERI Gli aumenti previsti riguardano 1.232.248 dipendenti del comparto istruzione: 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam, compresi gli 850mila insegnanti, e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca ad esclusione, in questo caso, dei docenti di ateneo.

AUMENTI NEL DETTAGLIO In base a quanto sottoscritto all’Aran, gli aumenti salariali medi mensili sono di 124 euro per i docenti, 96 euro per il personale Ata, quindi personale amministrativo, tecnico e ausiliario, e di 190 euro per i Dsga, vale a dire per i direttori dei servizi generali e amministrativi a capo delle segreterie scolastiche. Un'altra novità di rilievo, estesa a tutti i settori, è l'introduzione e la regolamentazione – anche per questo comparto - del lavoro agile.

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ARAN, NADDEO: “UN MOMENTO IMPORTANTE”

"Il settore dell’Istruzione e della Ricerca in Italia segna oggi un momento importante con la firma del Contratto collettivo nazionale di Lavoro 2019-2021. Un passo cruciale nella direzione di un miglioramento delle condizioni lavorative per i dipendenti di due aree vitali per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese - ha spiegato Antonio Naddeo, presidente dell’Aran - il nuovo Ccnl garantisce, infatti, un adeguato riconoscimento economico ai lavoratori del settore, in linea con il loro fondamentale contributo alla società e all’economia italiana”. Chiuso il triennio 2019-2021, ora si pensa a strutturare il lavoro fatto anche sul triennio in corso: “Sottolineo - continua Naddeo - che è solo il primo passo: il nostro obiettivo è proseguire su questa strada riformatrice con il nuovo contratto per il periodo 2022-2024. L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni è già al lavoro per garantire che le prossime fasi del processo di negoziazione continuino a portare miglioramenti significativi e concreti per tutti i lavoratori del settore”.

BARBACCI: RIPARTIAMO DALLA LEGGE DI BILANCIO

“Questo contratto compie un passo importante, ma non segna certo un punto di arrivo - ha sottolineato la segretaria generale CISL Scuola Ivana Barbacci - il 2024 è il terzo anno del triennio che segue quello per il quale abbiamo appena firmato: la nostra richiesta è che non si perda nemmeno un giorno e si dia subito il via al negoziato per il contratto 2022/24. Le risorse stanziate in legge di bilancio, per quanto sia stato rilevante negli ultimi tempi il peso dell'inflazione, possono essere senz'altro una buona base di partenza. Sulla parte normativa, al tavolo negoziale punteremo a sviluppare ulteriormente alcune linee già chiaramente indicate dal CCNL: parità di diritti per i precari, affermazione delle prerogative contrattuali nella disciplina del rapporto di lavoro, a partire dalla mobilità, incentivi alla formazione in servizio per tutto il personale docente e ATA, valorizzazione dei profili di tutte le aree”.

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Il Gazzettino