Ancona, l'amica mette in chat i referti "rubati" all'ospedale: studentessa scopre che il padre è gravemente malato

Ancona, l'amica mette in chat i referti "rubati" all'ospedale: studentessa scopre che il padre è gravemente malato
L'amica, per gioco, pubblica in chat i referti ospedalieri acquisiti illegalmente durante uno stage. Lei, 17 anni, scopre che il padre è gravemente malato. E'...

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L'amica, per gioco, pubblica in chat i referti ospedalieri acquisiti illegalmente durante uno stage. Lei, 17 anni, scopre che il padre è gravemente malato. E' successo ad Ancona. La "ladra di cartelle cliniche" non è una componente del personale medico, bensì una studentessa dell'istituto Savoia-Benincasa, coetanea, impegnata nel progetto formativo Alternanza Scuola Lavoro.


Da quanto è stato possibile appurare, la minore era impegnata nel programma che permette agli studenti delle scuole superiori di apprendere competenze fondamentali per inserirsi nel mondo del lavoro. E lei, era stata assegnata ad un ospedale anconetano assieme a un altro studente. Entrambi avrebbero dovuto svolgere delle ore di tirocinio al servizio di Diagnostica e alla Direzione amministrativa della struttura. Per la 17enne, dunque, non sarebbe stato difficile entrare in possesso di cartelle cliniche e referti medici, sfuggendo all'occhio del tutor. Forse per gioco, forse per rompere gli schemi delle rigide regole dell'ospedale, la ragazzina avrebbe deciso di condividere i dati sensibili di alcuni pazienti con i propri compagni di scuola.

Tra i referti un nome e un cognome conosciuti. «Che siano quelli del padre della mia compagna?» deve aver pensato la studentessa. La controprova l'ha avuta nel momento in cui il messaggio è stato visualizzato e il volto della sua amica impallidito. Sembra che della malattia del padre non sapesse nulla. A dirglielo è stata la rete. A confermarlo, la madre. Subito dopo aver saputo quanto successo, la donna sarebbe corsa dalla preside per capire se l'assurdità di cui la figlia era stata, suo malgrado, protagonista fosse realmente vera. È probabile che dopo il richiamo verbale dell'istituto, l'ingenua fotografa sia incappata in qualche duro provvedimento. Ieri, non è stato possibile contattare la dirigente scolastica per chiarire la delicata vicenda.
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Il Gazzettino