Si scontrano due treni in Salento: quindici feriti. Non rispettato un rosso

(Foto di Fulvio Ventura)
Anche questa volta dietro lo scontro frontale tra due treni in Puglia ci sono un errore umano e un binario unico, così come avvenne quasi un anno fa, il 12 luglio 2016, tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche questa volta dietro lo scontro frontale tra due treni in Puglia ci sono un errore umano e un binario unico, così come avvenne quasi un anno fa, il 12 luglio 2016, tra Andria e Corato: 23 morti e 50 feriti nell'incidente della Ferrotramviaria. Oggi, invece, la collisione si è verificata tra San Donato di Lecce e la frazione di Galugnano e ha riguardato due convogli delle Ferrovie del Sud Est, società recentemente acquisita da Ferrovie dello Stato. Il bilancio dello scontro è di 10 contusi e 5 feriti, tra cui un macchinista.


Una donna ha riportato le ferite più gravi: ha una lesione lacero-contusa alla fronte che è stata suturata. Poteva andare peggio. Uno dei due convogli era fermo al segnale di ingresso della stazione di Galugnano, mentre l'altro - spiegano da FSE - è partito in direzione Lecce non rispettando il segnale rosso. Quindi, un errore umano, così come avvenne sulla Andria-Corato dove - secondo le indagini - il capostazione di Andria diede il via ad un treno dimenticandosi che dalla parte opposta, da Corato, era partito un altro convoglio. L'impatto avvenne ad oltre 100 chilometri orari. In attesa che la Procura di Lecce (che ha già sequestrato scatole nere, documenti, ascoltato testimoni e nominato un consulente) accerti le cause dell'incidente di San Donato, sono scoppiate anche in questo caso le polemiche sulla sicurezza della rete ferroviaria in concessione in Puglia.

Con la «programmazione 2007-13 dei Fesr - spiega l'assessore pugliese ai Trasporti, Giovanni Giannini - la Regione Puglia stanziò 83 milioni per la sicurezza ferroviaria, in particolare per il montaggio degli Scmt (Sistema automatico di controllo marcia treno, ndr) a bordo treno e a terra. Alle Ferrovie del Sud Est (FSE) furono assegnati 36 milioni che la società ha utilizzato solo in minima parte, non avendo rispettato il termine di scadenza per l'utilizzo dei fondi Por».

Sulla linea è attivo il sistema di sicurezza conta assi, che in caso di linea già impegnata da un convoglio, fa scattare il semaforo rosso per altri treni sulla linea. Ma neppure questo ha evitato la sciagura. «È assurdo - tuona il governatore Michele Emiliano - che le Regioni italiane non abbiano alcun potere di vigilare ed eventualmente bloccare quelle linee ferroviarie che non risultino assolutamente sicure».


Emiliano parla dello «scandalo» delle FSE e si augura che la magistratura accerti «le responsabilità dei tanti che hanno spolpato una società della quale è stato azionista unico per decenni il Governo della Repubblica, e ha oggi contribuito oggettivamente alla mancata realizzazione, anche su quel tratto ferroviario, di sistemi di sicurezza per i quali la Regione Puglia aveva già messo a disposizione delle FSE il denaro necessario». Ma questa è una materia sulla quale è al lavoro da tempo la magistratura che indaga sul saccheggio della società che ha debiti per 200 milioni e che è stata ammessa oggi al concordato preventivo.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino