Quanto accaduto ieri a Bologna con gli scontri tra forze dell'ordine e centri sociali decisi a contestare, prima, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco e,...
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È quanto scrive, in una nota, il sindaco di Bologna, Virginio Merola. «Ieri la città ha subito una aggressione violenta e ingiustificata - osserva -: le Forze dell'Ordine sono state sottoposte ad assalti premeditati ed organizzati, ancora una volta agenti di Polizia e Carabinieri hanno riportato ferite solo per assicurare l'ordine pubblico e il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero, così come non è nemmeno giustificabile che l'espressione del dissenso nei confronti di Forza Nuova, che nella città Medaglia d'Oro della Resistenza non dovrebbe neppure trovare casa, sfoci in guerriglia urbana».
A giudizio del primo cittadino felsineo, «tutto ciò non ha nulla a che fare con l'antifascismo anzi, ne è la sua negazione. È in atto una grave deriva di sopraffazione e di violenza contro la quale occorre reagire con fermezza e senza indugi. Sono certo che la magistratura saprà valutare questi reati nella loro gravità, a chiederlo è l'intera città». Da parte del Comune, prosegue Merola, «valuteremo le convenzioni in essere con le sigle che risulteranno essere state parte attiva negli scontri di ieri, perchè non può essere tollerato che il Comune abbia rapporti con associazioni che praticano violenza ed illegalità. La libertà di opinione non ha niente a che fare con la violenza - chiosa il sindaco di Bologna -: mi auguro che le forze democratiche di questa città sappiano coinvolgere i cittadini nell'esprimere solidarietà alle Forze dell'Ordine e ferma condanna nei confronti di chi ha compiuto queste violenze senza giustificarle».
Il sindacato di polizia «Da Torino a Bologna, da Milano a Napoli registriamo un crescente disagio sociale che trasforma manifestazioni legittime in occasioni di scontro e violenza e c'è chi soffia sul fuoco, come la Fiom che accusa la polizia di uso eccessivo della forza, senza alcuna autocritica».
Il Gazzettino