Sciopero di medici e veterinari, il 12 dicembre la serrata di 24 ore: ecco i motivi

Sciopero di medici e veterinari, il 12 dicembre la serrata di 24 ore: ecco i motivi
I medici e i veterinari del Servizio Sanitario Nazionale hanno annunciato uno sciopero generale di 24 ore per il prossimo 12 dicembre, contro la legge di bilancio attualmente in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I medici e i veterinari del Servizio Sanitario Nazionale hanno annunciato uno sciopero generale di 24 ore per il prossimo 12 dicembre, contro la legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento e per lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro. Lo hanno annunciato tutte le sigle sindacali della categoria con un comunicato. Le Organizzazioni sindacali, si legge nella nota, «denunciano i contenuti della legge di bilancio 2018 all'esame del Parlamento, in quanto reiterano politiche sempre meno orientate all'obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini». Condannano «l'assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario».


Inoltre i camici bianchi «stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilità professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010. Deplorano l'assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell'art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono. Additano le politiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta, contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino