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Lo sci, quale strumento utile, per «disintossicarsi» dai social in maniera indolore e dall’inquinamento acustico. E non solo. Sciare aumenta la consapevolezza di sé e del proprio corpo. Insegna a osservare le persone nel loro elemento naturale, migliorando la salute dell’apparato muscolo-scheletrico, respiratorio e cardiovascolare. Così come l'elasticità, la forza, il benessere generale. Di cruciale importanza per la salute psicologica, il silenzio, tipico della vita in montagna. A sostenerlo, è Adelia Lucattini, psicoanalista ordinario e psichiatra della Società Psicoanalitica Italiana, componente dell’International Psychoanalytical Association. «Misurarsi con le piste - afferma Lucattini - padroneggiando sempre meglio la tecnica, infonde fiducia nei propri mezzi e capaci di affrontare gli “ostacoli” per gradi, aumentando poco alla volta il grado di difficoltà. Psicologicamente, la diversa prospettiva da cui si guardano le cose, abbracciare montagne e valli con lo sguardo, orienta le prospettive mentali, amplia le vedute, abitua alla diversità e alla complessità».
Per Lucattini, essendo uno sport praticato in altura, aiuta i bambini che soffrono di asma allergico, per la rarefazione dell’ossigeno, in quanto favorisce l'aumento dei globuli rossi, che rimane anche al rientro a casa. “Un adeguato periodo di disintossicazione dall'inquinamento acustico, in cui i bambini sono immersi in città, in classe, in palestra, a casa, è senz'altro fondamentale. – Continua la psichiatra- Inoltre, è un ambiente privilegiato in cui non è possibile utilizzare gli strumenti elettronici o in caso, solo per poco tempo; quindi, favorisce una separazione piuttosto indolore da tutti i device, grazie all'attività fisica di giorno, alla stanchezza serale e alla scoperta di giochi e di attività alternativi».
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