Ha ottenuto gli arresti domiciliari Rosa Sgargia, l'insegnante 69enne in pensione che da circa otto anni teneva segregata in un'abitazione del quartiere Vomero a Napoli la...
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Davanti al gip Maria Vittoria Foschini, Rosa Sgargia, che è assistita dall'avvocato Riccardo Polidoro, si è difesa sostenendo di non avere mai chiuso in casa la figlia, che invece sarebbe stata - a suo dire - libera di uscire se lo avesse voluto.
Tuttavia, ha affermato ancora la donna, da anni Chiara avrebbe rifiutato ogni contatto con l' esterno e dato in escandescenze se persone diverse dalla madre entravano nell'appartamento di via Caldieri.
Quanto al sudiciume trovato dagli agenti, Rosa Sgargia ha sostenuto di aver curato personalmente le pulizie a giorni alterni. Ma che nelle ultime settimane, a causa di problemi di salute, non aveva potuto provvedere.
L'insegnante, ha sostenuto l'avvocato Polidoro, è a sua volta affetta da gravi problemi familiari e di salute. Per questo, in otto anni, non si è rivolta a strutture sanitarie che si prendessero cura della figlia. A giudizio dell'avvocato «anche la misura degli arresti domiciliari è inutilmente afflittiva» dal momento che la donna «non potrebbe in alcun modo reiterare il reato o inquinare le eventuali prove».
La mamma di Chiara, tramite il suo avvocato, ha chiesto che si approfondiscano le condizioni psicofisiche di sua figlia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino