«Il genio degli scacchi era un baro»: smascherato dall'arbitro

«Il genio degli scacchi era un baro»: smascherato dall'arbitro
Ha vinto una partita dopo l'altra, battendo persino dei grandi maestri famosi con delle combinazioni folgoranti: peccato che, al torneo internazionale di scacchi di Imperia,...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
99,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha vinto una partita dopo l'altra, battendo persino dei grandi maestri famosi con delle combinazioni folgoranti: peccato che, al torneo internazionale di scacchi di Imperia, terminato oggi, il vercellese Arcangelo R. abbia barato, servendosi di sofisticati congegni informatici per farsi suggerire le mosse giuste. Questo è quanto affermano gli organizzatori che alla vigilia dell'ultimo turno lo hanno espulso dalla competizione azzerando la sua performance.




«Lo tenevamo d'occhio - spiegano - già da parecchi giorni e gli abbiamo teso una trappola: abbiamo piazzato un metal detector. Sulle prime non aveva voluto passarci, ma noi abbiamo insistito e l'apparecchio ha suonato. Ha detto che aveva con sé una monetina portafortuna ma, approfondendo, abbiamo scoperto che al collo aveva appeso un ciondolo un po' insolito».



Non è ancora del tutto chiaro il meccanismo con il quale riusciva a connettersi a un computer fuori dalla sala di gioco ma, in ogni caso, il 'ciondolo', che aveva un piccolo foro come se si trattasse di una telecamerina, era un dispositivo non consentito. Il caso di Arcangelo R. era così clamoroso da avere attirato l'attenzione della comunità scacchistica italiana: da giorni sui social network si rincorrevano i sospetti degli appassionati. Il vercellese, di 37 anni, in base ai pronostici della vigilia non avrebbe dovuto andare al di là delle posizioni di bassa classifica.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino