Sblocca cantieri, lite sul condono: M5S: «Lega lo vuole», il Carroccio nega

Tavolo tecnico-politico sul decreto Sblocca cantieri a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri in programma mercoledì per il varo del provvedimento. Il...

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Tavolo tecnico-politico sul decreto Sblocca cantieri a Palazzo Chigi, in vista del Consiglio dei ministri in programma mercoledì per il varo del provvedimento. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ne discutono con i tecnici dei ministeri competenti e sottosegretari tra i quali Armando Siri ed Edoardo Rixi. «Noi non solo sblocchiamo i cantieri, ma lo facciamo con un approccio ben diverso rispetto al passato. Nessun regalo ai concessionari, nessuna proroga ad libitum. Quel che è giusto pagare, si paga per il resto non si regala niente», ha detto oggi Conte prima del vertice. «Il decreto sblocca cantieri è fondamentale per far ripartire le infrastrutture: deve essere fatto prima possibile. Si tratta di oltre 300 cantieri e 200mila posti di lavoro. Presenteremo un testo al prossimo Consiglio dei ministri di mercoledì», ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, appena arrivato a Matera per la campagna elettorale della Regione. «È chiaro che tra vertici e pre-consiglio metteremo a punto il testo.


Scontro aperto. Il cosiddetto dl sblocca cantieri, al centro di un vertice in corso a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, in attesa dell'approdo mercoledì sul tavolo del cdm, rischia di diventare nuovo terreno di scontro tra Lega e M5S. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo, la Lega avrebbe raccolto in un documento di 24 pagine, visionato dall'Adnkronos, le proposte da inserire nel provvedimento. Ma inserendo in chiusura del dossier quello che nel Movimento tacciano come un vero e proprio condono edilizio per i privati. Stabilendo, all'art.4 comma 1 lettera B, la possibilità di sanare abusi edilizi compiuti prima del '77. Il M5s contesta, nello specifico, il passaggio in cui -per tali edifici- viene data la possibilità di bypassare gli accertamenti di doppia conformità per regolarizzare modifiche apportate. Aprendo la strada anche a condoni per aumenti di volumetrie. Nella 'motivazionè allegata al documento targato Lega, la misura viene legittimata sottolineando come «sugli immobili di vecchia data ('50 - '70 anni) l'accertamento dello stato legittimo» risulti «molto difficile da attestare per la frequente presenza di situazioni non esattamente rispondenti a quelle rappresentate negli elaborati tecnici». Per il Carroccio, dunque, «la proposta é finalizzata a prevedere la necessità di richiedere la sanatoria in tutti quei casi in cui lo stato di fatto dell'immobile non corrisponda esattamente a quello rappresentato negli elaborati tecnici a seguito di modifiche concretizzatesi in corso di edificazione su immobili costruiti con titoli edilizi rilasciati in data anteriore alla legge 28 gennaio 1977, n.10».
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Il Gazzettino