Coltellate per soffocare un amore. Ancora un femminicidio. Questa volta i protagonisti sono ventenni e i contorni della motivazione del delitto non sono ancora chiari. La furia...
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Si chiamava Janira D'Amato. Il suo cadavere è stato trovato sul pavimento del salotto di una abitazione in piazzetta Morelli. Il suo fidanzato, Alessio Alamia, 20 anni, ha confessato l'omicidio ai carabinieri permettendo la scoperta del corpo, avvenuta intorno alle 22. Il giovane ha deciso di confessare il delitto dopo essersi confidato con uno zio di Loano ( Savona) che lo ha convinto a costituirsi. I carabinieri stanno verificando la veridicità del racconto del ragazzo che si trova in stato di fermo. Sul corpo della ragazza ci sarebbero più coltellate. Ancora sconosciute le ragioni che lo avrebbero portato a compiere l'omicidio.
Alessio Alamia Burastero, durante l'interrogatorio, ha rivelato di aver tenuto per tutto il pomeriggio in tasca il coltello usato per uccidere la ragazza, un pugnale mimetico del tipo usato durante i corsi di sopravvivenza.
Alla base dell'omicidio dunque la gelosia. Sulla sua pagina Facebook Alessio qualche giorno fa ha scritto: «La gelosia nasce quando a quella persona tieni veramente». Ma anche lei sulla sua pagina Fb ha richiami alla gelosia. Le prossime ore saranno decisive per capire il perché dell'omicidio. La pagina Facebook di Janira rivela una ragazza sempre sorridente, occhi chiari, capelli castani. Una ragazza alla quale piaceva giocare con le parrucche colorate, una giovane appassionata di manga, il fumetto giapponese. Aveva studiato all'alberghiero di Finale Ligure ed era allieva dell'Accademia di Costa Crociere. E il suo profilo rivela anche la sua gelosia: «Lui è mio non guardatelo, non mettete mi piace alle sue foto». La pagina Fb di Alessio ha in copertina l'immagine di un giullare, poi tanti testi di canzoni d'amore e una foto di una coppia in un letto con bambini. Sull'episodio indaga il sostituto procuratore Daniela Pischetola.
«Ho visto Alessio la notte scorsa e lo rivedrò lunedì per l'udienza di convalida del fermo». Lo ha detto l'avvocato Alessandro Vignola difensore di Alessio Alamia Burastero. «Fin da subito Alessio ha raccontato quello che era successo - ha detto Vignola - ma non ricorda molto di quanto avvenuto, perché è sotto choc». Alamia si trova tuttora in isolamento nel carcere di Oneglia, sorvegliato a vista per evitare gesti autolesionistici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino