Rimborsopoli M5s, Sarti resiste: «Non mi dimetto». Ma i vertici: espulsione

«Non mi dimetto, non c'è motivo, non ho fatto niente». La deputata grillina Giulia Sarti si difende e cerca di resistere assicurando che non ha intenzione...

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«Non mi dimetto, non c'è motivo, non ho fatto niente». La deputata grillina Giulia Sarti si difende e cerca di resistere assicurando che non ha intenzione di lasciare i 5 stelle per passare al gruppo misto. Ma i vertici del Movimento replicano con una secca nota che ricalca le parole usate dal capo politico Luigi Di Maio a caldo, quando scoppiò lo scandalo dei rimborsi non pagati al gruppo: «l'espulsione di Giulia Sarti è doverosa», fanno sapere fonti dei vertici del M5S ricordando che «nei confronti della deputata M5S si è avviato il procedimento disciplinare davanti al collegio dei probiviri e si attende l'esito». Esito che a questo punto pare scontato.


Intanto al posto della romagnola Giulia Sarti è stata eletta con 24 voti (quelli di Lega e M5s) alla presidenza della commissione Giustizia Francesca Businarolo, Padovana di origine. Businarolo compirà 36 anni a luglio, è al suo secondo mandato parlamentare essendo entrata nei cinque stelle nell'aprile 2009. «Sono onorata di questo nuovo incarico che porterò avanti con il massimo impegno. Ringrazio la collega Giulia Sarti per il lavoro svolto da sempre con la massima dedizione. Penso subito però a tutto quello che ci aspetta, a quanto c'è ancora da fare: uno dei provvedimenti più importanti, che sento particolarmente come donna e come parlamentare è la proposta di legge sulla violenza di genere», ha assicurato Businarolo subito dopo l'elezione.

Ma in attesa della decisione dei probiviri Giulia Sarti cerca di difendersi: «Confido di rimanere nel Movimento perché non ho fatto assolutamente niente. Io non lascio il M5s, io l'ho fatto nascere», sottolinea Sarti spiegando di non avere intenzione di chiedere un incontro con il vicepremier Luigi Di Maio perchè «non c'è bisogno».

Attacca il Pd con Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia della Camera, che afferma: «Sul caso Sarti si dimettano Di Maio e Casalino. Il leader M5s si era impegnato a denunciare i furbetti di Rimborsopoli per danno di immagine: che fine hanno fatto queste denunce? Era una balla enorme lanciata in campagna elettorale dalla D'Urso per prendere in giro gli elettori, nessuno è stato denunciato».


La deputata grillina Sarti si è dimessa dalla presidenza della commissione e autosospesa dal Movimento subito dopo l'archiviazione della denuncia contro l'ex fidanzato in seguito al caso rimborsopoli, che ha travolto parte degli eletti 5 stelle. E oggi, per la prima volta dall'autosospensione, Sarti si è ripresentata a Montecitorio e ha anche partecipato alla votazione, che ha eletto Businarolo. Ma la decisione sembra già presa: fonti M5s sussurrano che la vicenda forse va anche oltre il nodo dei rimborsi e che è necessario vedere tutte le carte prima di prendere una decisione ufficiale. Ma la parola «espulsione doverosa» è diventata un mantra tra i vertici grillini ed è difficile che i probiviri possano scegliere una strada diversa.


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Il Gazzettino