Salvini visita in carcere l'imprenditore che sparò al ladro. Scontro con l'Anm: «Ci delegittima»

Scontro aperto tra l'associazione Nazionale magistrati e il Ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla visita che il titolare del Viminale ha fatto oggi in carcere a un...

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Scontro aperto tra l'associazione Nazionale magistrati e il Ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla visita che il titolare del Viminale ha fatto oggi in carcere a un imprenditore condannato in via definitiva per tentato omicidio nei confronti di un rapinatore. Il sindacato delle toghe accusa il ministro di violare le prerogative della magistratura e delegittimare i giudici.


Tutto inizia nel pomeriggio quando Salvini si reca nel carcere di Piacenza per esprimere la sua solidarietà ad Angelo Peveri un imprenditore condannato in via definitiva per aver cercato di uccidere insieme ad un dipendente un rumeno che con altri complici aveva cercato di rubare del gasolio da un escavatore della sua ditta, più volte depredata dai ladri.

 
«Ho trovato una persona per bene. La sensazione che qualcosa non è giusto e non funzioni. Che sia in galera un imprenditore che si è difeso dopo cento furti e rapine e sia fuori un rapinatore in attesa di un risarcimento dei danni significa che bisogna cambiare presto e bene le leggi. Cercheremo di fare di tutto perché stia in galera il meno possibile» ha detto Salvini lasciando il carcere parlando ai giornalisti che lo aspettano all' esterno. Parole che spingono l' Anm a reagire, attaccando il ministro.

«Le decisioni in merito alle modalità e alla durata di una pena detentiva spettano non al Ministro dell'Interno, che oggi ha fatto visita a un detenuto condannato con sentenza passata in giudicato, ma solo alla magistratura, che emette le sentenze in modo rigoroso e applicando le leggi dello Stato», replica l' Anm. Ad avviso del 'sindacatò delle toghe, «ogni tentativo di stravolgere le regole »viola le prerogative della magistratura e delegittima il sistema giudiziario ed è contrario allo Stato di diritto e ai principi costituzionali, al cui rispetto dovrebbero concorrere tutti, specialmente chi ricopre importanti incarichi di Governo«.
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Il Gazzettino