Dazi, scontro nel centrodestra. Salvini: sto con Trump. Berlusconi: d'accordo con Merkel

Dazi, scontro nel centrodestra. Salvini: sto con Trump. Berlusconi: d'accordo con Merkel
Dopo la polemica sul tetto del 3% del deficit, lo scontro nel centrodestra si sposta sui dazi. «Oggi la polemica sui...

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Dopo la polemica sul tetto del 3% del deficit, lo scontro nel centrodestra si sposta sui dazi.


«Oggi la polemica sui giornali è contro Donald Trump. Lui difende l'industria americana, vuole salvare i posti di lavoro. Tutti lo attaccano; io invece voglio fare in Italia la stessa cosa, si possono mettere i dazi», ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, a Mattino Cinque. «È troppo comodo - ha proseguito - licenziare a Milano e aprire in Romania o in Cina per poi rivendere nei nostri supermercati. Se lo vuoi fare paghi di più. Ce ne sono già di dazi dell'Ue su alcuni prodotti ma ci sono tanti settori come la ceramica o il tessile, che non sono stati difesi dai governi italiani impegnati, male, per esempio sulle banche. Io da padre di due figli di 5 e 15 anni, vorrei che i miei figli non scappassero dall'Italia. Voglio rimettere al centro della politica italiana il lavoro: pagare 2 euro l'ora è schiavismo, non voglio ci siano gli schiavi, magari sostituiti o dai robot o dagli immigrati che fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare».

Opposta l'opinione dell'alleato Silvio Berlusconi. Sui dazi voluti da Trump, ha detto a Rtl, «la signora Merkel ha preso una posizione netta, io la condivido assolutamente. La signora Merkel ha ricordato quel che il protezionismo e i dazi hanno significato nella storia», ovvero «tutte le volte non hanno prodotto bene per l'economia e i cittadini ma il contrario. Credo che questa nuova idea di protezionismo non sia da approvare, non positiva per gli stessi Usa».


Chiamato a  esprimere un giudizio sul primo anno di amministrazione Trump, Berlusconi ha poi detto: «E' una persona che ha il vizio di decidere molto in fretta - dice Berlusconi - al contrario di quando ero io al governo, che consultavo le persone che più stimavo prima di prendere decisioni importanti», mentre «lui decide di getto, anche con tweet» che possono avere conseguenze «pericolose, come con il dittatore della Nord Corea». Ma Trump, a detta dell'ex Cavaliere, «ha anche le spalle larghe», riesce a «sopportare gli attacchi dei nemici della stampa, da questo punto di vista ammirevole».




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Il Gazzettino