A Roma il partito contrario a elezioni a breve sembra crescere di giorno in giorno in Parlamento. E il 'rumore dei nemicì politici arriva sempre più forte a...
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A Catania invece, poco più tardi, decine di persone urlano slogan contro il ministro dell'Interno, fronteggiati da altrettanti a favore. Ci sono momenti di tensione, volano bottiglie di plastica contro la macchina del ministro. Le forze dell'ordine in assetto antisommossa separano i due gruppi. Dopo la visita di Salvini al sindaco, all'uscita dal Municipio, la folla dei contestatori si è ingrossata e il leader della Lega deve rinunciare alla passeggiata in piazza Duomo. Intanto a Siracusa, che lo aspetta come ultima tappa del giorno, in serata con un comizio, vengono esposti striscioni pro migranti dai balconi. Salvini ostenta sicurezza, convinto di avere l'elettorato dalla propria parte. Torna a bollare come «un insulto alla democrazia un governo Renzi-Grillo, che vogliono più tasse e caos», dice, e sull'uscita dall'euro ribadisce che «non è all'ordine del giorno». Poi riconosce coerenza a Nicola Zingaretti: «C'è un segretario del Pd che conto rispetti la democrazia» accettando di tornare alle urne . Ma sullo sfondo si staglia l'ombra di Matteo Renzi, in campo per un governo istituzionale con M5S. E così il capo della Lega torna a parlare di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi: «Penso che già la settimana prossima ci ritroveremo con gli alleati per le regionali, ovviamente si parlerà anche di altro». A Roma il partito contrario a elezioni a breve sembra crescere di giorno in giorno in Parlamento. E il 'rumore dei nemicì politici arriva sempre più forte a Matteo Salvini, inseguendolo di spiaggia in spiaggia nel suo Estate Italiana Tour. Il vicepremier torna a chiedere di votare al più presto «per avere un governo stabile per cinque anni», facendo appello «all'Italia che dice sì» e liquidando «il Renzi-Grillo che vuole tasse e caos». Ma anche le contestazioni della piazza si fanno più dure nelle ultime tappe del giro del Sud: a Catania vengono lanciate bottigliette di plastica vuote contro l'auto del ministro dell'Interno.
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Salvini dopo aver aperto la crisi è già in campagna elettorale e in Sicilia punta a portare via altri consensi a M5S e Forza Italia, egemoni nell'Isola in tempi recenti o passati. A Beppe Grillo tornato in campo «per salvare l'Italia dai nuovi barbari» risponde che «l'Italia sarà salvata da 60 milioni di elettori».
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A Catania invece, poco più tardi, decine di persone urlano slogan contro il ministro dell'Interno, fronteggiati da altrettanti a favore. Ci sono momenti di tensione, volano bottiglie di plastica contro la macchina del ministro. Le forze dell'ordine in assetto antisommossa separano i due gruppi. Dopo la visita di Salvini al sindaco, all'uscita dal Municipio, la folla dei contestatori si è ingrossata e il leader della Lega deve rinunciare alla passeggiata in piazza Duomo. Intanto a Siracusa, che lo aspetta come ultima tappa del giorno, in serata con un comizio, vengono esposti striscioni pro migranti dai balconi. Salvini ostenta sicurezza, convinto di avere l'elettorato dalla propria parte. Torna a bollare come «un insulto alla democrazia un governo Renzi-Grillo, che vogliono più tasse e caos», dice, e sull'uscita dall'euro ribadisce che «non è all'ordine del giorno». Poi riconosce coerenza a Nicola Zingaretti: «C'è un segretario del Pd che conto rispetti la democrazia» accettando di tornare alle urne . Ma sullo sfondo si staglia l'ombra di Matteo Renzi, in campo per un governo istituzionale con M5S. E così il capo della Lega torna a parlare di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi: «Penso che già la settimana prossima ci ritroveremo con gli alleati per le regionali, ovviamente si parlerà anche di altro».
Il Gazzettino