«No, spero di no, perché ha parlato il popolo della Lega. Mi auguro che non esca nessuno e, anzi, sono sicuro che tanti altri arriveranno». Così Matteo...
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Dalla Lega, Umberto Bossi «non se ne andrà, ne sono sicuro, perché la Lega l'ha fatta lui, quindi non vedo come possa uscire dal movimento che lui assieme ad altri, me compreso, ha fondato», ha detto Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia. «In ogni caso - ha aggiunto il governatore ed ex segretario del Carroccio - spero che non se ne vada. Per me il problema non esiste, nel senso che per me "politica uguale Lega", anche per Bossi sono convinto sia così».
«Chi sta reggendo il moccolo a Renzi e alla Boschi non può essere alleato della Lega, a livello nazionale, in competizioni regionali, neanche in Lombardia», ha poi detto Salvini interpellato sulle Regionali del 2018 in cui Roberto Maroni vuole confermare l'alleanza di centrodestra. Secondo il segretario della Lega, «non si può fare una cosa a Roma e un'altra qui: a livello locale ho lasciato libertà di scelta, ma a livello politico nazionale e regionale la scelta passa da me, e la Lega non sarà alleata di Alfano».
«Con ieri si chiude il capitolo di Salvini uomo solo al comando e di chi dice la linea lepenista non ci piace», ha sottolineato ancora Salvini. «È evidente - ha aggiunto -: è stata avvalorata la battaglia federalista, identitaria e sovranista della Lega. Il federalismo e il sovranismo vanno dalla stessa parte, il popolo della Lega si è espresso, anche se la prossima volta faremo in modo che si esprimano tante persone in più».
«Non cambio nome, a me interessa il progetto», ha confermato poi il segretario della Lega. Salvini ha detto che il suo obiettivo è ora di «aprire, coinvolgere» e «tagliare i rami secchi», perché «non ci interessano i militanti da congresso che non sanno neanche dove è Pontida, le truppe di cartone». «Ci sono alcune decine di milioni di persone che aspettano di partecipare», ha sostenuto.
«Berlusconi un giorno è di qui, un giorno è di là. Non va bene, gli chiediamo di vedere le carte», ha affermato ancora il segretario della Lega Nord su Radio Padania rispondendo in diretta alla domande degli ascoltatori. «Sull'immigrazione dobbiamo deciderci una volta per tutte: serve un programma di pulizia etnica. Altro che belle addormentate nel bosco tipo la Serracchiani che di fronte a uno stupro si mettono a versare lacrime di coccodrillo».
Vista l'operazione in Calabria che ha portato al fermo anche di un parroco, «spero che il suono delle manette arrivi alle orecchie del Governo», ha detto ancora Salvini. «La verità è che il Governo e l'Ue sono complici di tutto ciò. Non dimentichiamo che sull'immigrazione c'è un giro d'affari di 5 miliardi. Meno male che, finalmente, ci sono procuratori che aprono gli occhi e alzano la testa. Del resto ce lo aveva già detto Mafia Capitale: i migranti rendono di più della droga».
«Stiamo cercando tutti i modi per bloccare l'invasione clandestina con metodi legali o quasi legali, con le buone e non. Stiamo valutando ogni azione possibile per bloccare anche fisicamente gli sbarchi», ha affermato ancora il segretario della Lega, ribadendo che la lotta alle nuove migrazioni sarà centrale nell'agenda del partito. «La Lega forte che esce dalle primarie di ieri lo può fare», ha sottolineato.
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Il Gazzettino