Salvini si smarca da Berlusconi: tetto del 3%? Se danneggia Italia per me non esiste

Salvini (lapresse)
«Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste». Lo dice, riferendosi al limite Ue del 3% del rapporto tra deficit e pil, il leader...

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«Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste». Lo dice, riferendosi al limite Ue del 3% del rapporto tra deficit e pil, il leader della Lega Matteo Salvini dopo che proprio sul tetto del 3% ieri Berlusconi aveva rassicurato Bruxelles. «Se ci sono regolamenti Ue che danneggiano le famiglie italiane quei regolamenti per il governo Salvini non esistono: come la Bolkestein, la direttiva Banche», puntualizza, citando il «punto tre» del programma del centrodestra.


«L'euro - prosegue - era e resta un esperimento sbagliato che ha danneggiato il lavoro e l'economia italiana. Noi non cambiamo idea. Ci prepariamo a difendere l'interesse nazionale come abbiamo sottoscritto nel programma del centrodestra con la prevalenza della Costituzione sull'ordinamento Ue»

«Non c'è ancora un accordo sul candidato del centrodestra a governatore del Lazio», dice poi Salvini che, interpellato dai cronisti a Montecitorio, risponde: «Prima o poi capiterà...». «Chi vota Lega fa una scelta chiara. Noi non siamo disponibili a sostenere governi con il centrosinistra imposti dalla Ue». 


Quindi il leader del Carroccio replica alla Cei che ieri ha condannato l'insistere sul tema della razza che caratterizza questa campagna elettorale: «Rispondo con pacatezza, chiedendo un confronto al portavoce dei Vescovi italiani a cui spiegherò che la Lega è l'unico argine al razzismo». «Balotelli per me è italiano - ha detto  Salvini a Radio Padova - quella della razza può essere una parola fuori luogo, lo ha già detto 18 volte Attilio Fontana. Fontana ha fatto per 15 anni il sindaco, per 10 anni il primo cittadino di Varese dove la convivenza civile tra tutte le razze, i colori, le etnie e le religioni le ha garantite perché c'era il rispetto delle regole. In Italia manca il rispetto e mancano le regole, manca il rigore e la serietà». Alla domanda se si sente razzista Salvini ha risposto: «No, il razzismo significa sentirsi superiore a qualcun altro, io mi sento superiore a qualcuno? No. Il portavoce della Cei lo chiamo io, il primo passo spetta a me. Il candidato premier ha il piacere di confrontarsi».
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Il Gazzettino