Rudy Guede, la nuova vita a Viterbo dopo Meredith: fidanzato e cameriere in un ristorante. «Quella notte cercai di salvarla»

L'ivoriano Rudy Guede, dopo la scelta del rito abbreviato, è stato condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher. Dopo 13 anni in carcere, oggi è un uomo libero.

Rudy Guede, la nuova vita a Viterbo dopo Meredith: fidanzato e cameriere in un ristorante. «Quella notte cercai di salvarla»
Era la sera del 1 novembre 2007. Meredith era una studentessa inglese, fu trovata senza vita nella casa che condivideva con la studentessa americana Amanda Knox. Aveva la...

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Era la sera del 1 novembre 2007. Meredith era una studentessa inglese, fu trovata senza vita nella casa che condivideva con la studentessa americana Amanda Knox. Aveva la gola tagliata. Furono arrestati Amanda Knox e Raffaele Sollecito, poi assolti in Cassazione quasi dieci anni dopo. L'ivoriano Rudy Guede, dopo la scelta del rito abbreviato, è stato condannato a 16 anni di carcere per violenza sessuale e concorso in omicidio. E' l'unico condannato ma lui, ancora oggi, si dichiara innocente. Dopo 13 anni in carcere, oggi è un uomo libero. 

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L'amico suicida in carcere

Tredici anni di carcere, tra Perugia e Viterbo, lo hanno trasformato, racconta al settimanale 7 del Corriere della Sera. In carcere si è diplomato, poi laureato. Tredici anni di sofferenza e risalita. Sul corpo porta ancora i segni. Sull'avambraccio sinistro c'è una cicatrice. «Nei primi giorni di galera in Germania mi hanno tenuto isolato per tre giorni in una cella da solo, quando mi hanno fatto uscire ho chiesto una lametta da barba e mi sono tagliato, caddi per terra, venni soccorso». Dalla Germania, dove si era rifugiato dopo la morte di Meredith, viene trasferito in Italia. «Il momento più brutto è stato quando il mio compagno Roberto si è tolto la vita. Stavo rientrando in cella, ho aperto lo spioncino e ho visto che i suoi piedi penzolavano, si era impiccato con il mio scaldacollo, ho rivisto di nuovo la morte da vicino».

 

Cosa accadde quella notte

Ma cosa accadde davvero la notte dell'omicidio di Meredith? Era il novembre 2007. La versione di Rudy è sempre la stessa. Era salito da Meredith, stavano per avere un rapporto sessuale, si fermarono per mancanza di preservativo, Rudy andò in bagno, accese l'Ipod, poi sentì delle grida, uscì dal bagno e si trovò di fronte Meredith ferita. Vide poi un uomo con un bisturi, Amanda Knox e una figura maschile sul vialetto di casa che dicevano: "Andiamo via che c'è un negro". Poi se ne andò. «La paura ha preso il sopravvento e sono scappato come un vigliacco lasciando Mez forse ancora viva. Di questo non finirò mai di pentirmi», ripete. «Non passa giorno che non le dedichi un pensiero. E' un macigno nell'anima, sarà così finché vivrò. Ho scritto ai suoi familiari ma non mi hanno risposto».

 

Cosa fa oggi

Oggi Rudy vive a Viterbo, è fidanzato. La mattina lavora alla biblioteca del centro studi criminologici. La sera cameriere in un ristorante. «In casa soffoco, mi ricorda il carcere, resto fuori anche se piove», racconta. Dopo il carcere, si è fatto due tatuaggi: un'ala e un sole, simbolo di libertà, e la scritta buddista Bodhisattva, l'essere vivente che aspira alla reincarnazione attraverso la compassione. 

 

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Il Gazzettino