Vaccino, canti e balli a Bari per festeggiare la prima dose nella Rsa: 28 contagiati tra operatori e ospiti

Vaccino, canti e balli per festeggiare la prima dose nella Rsa di Bari: 28 contagiati tra operatori e ospiti
Sembra una storia scritta per un film, invece è tutto reale: esplode un focolaio di contagio Covid all'interno della residenza per anziani Casa Caterina di Adelfia,...

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Sembra una storia scritta per un film, invece è tutto reale: esplode un focolaio di contagio Covid all'interno della residenza per anziani Casa Caterina di Adelfia, vicino Bari, che dall'inizio della pandemia non aveva registrato casi positivi. Fino a oggi, quando sono risultate positive 28 persone: 15 operatori sui 35 dipendenti della struttura rsa, compreso il direttore sanitario Nicola Dellino, e 13 anziani sui 75 ospiti. Sono tutti asintomatici e tutti avevano ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer venerdì 15 gennaio: «Ma il vaccino non ha niente a che vedere con i contagi», sottolinea Dellino. L'arrivo della prima dose era stato festeggiato con musica e balli. «Per noi era davvero una festa, il regalo che i nostri nonni avevano chiesto alla Befana», aggiunge Dellino. Gli anziani positivi sono stati isolati in un'apposita ala della casa di riposo e sono costantemente monitorati.

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«Da quando è scoppiata la pandemia, nel marzo scorso, gli anziani e i dipendenti sono stati sottoposti a screening periodici: prima i test sierologici, poi quelli antigenici e ora i tamponi molecolari. In questi 11 mesi abbiamo fatto più di mille tamponi», continua Dellino. Che per ovviare all'assenza dei dipendenti in quarantena ha già provveduto all'assunzione di altro personale per l'assistenza agli anziani.

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«Secondo quanto detta qualunque manuale di vaccinologia - spiega Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla sanità della Regione Puglia, commentando la circostanza - di fronte all'assenza di sintomi, il vaccino, sia la prima dose che il richiamo, può essere somministrato. Cioè la controindicazione a somministrare un vaccino è legata alla presenza di una malattia febbrile in atto. Se mi sono infettato o magari sono un portatore positivo asintomatico, a quel punto non c'è motivo per non fare una seconda dose. Normalmente nel corso di una campagna vaccinale un portatore di una qualunque infezione, se non ha sintomi, si vaccina. Certo non andiamo a fare il tampone prima fare il vaccino».

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Il Gazzettino