Roma, arrestato in un albergo somalo ricercato: favorì l'ingresso di due siriani vicini all'Isis

Roma, arrestato in un albergo somalo ricercato: favorì l'ingresso di due siriani vicini all'Isis
Si chiama Ali Awil Khadar ed è nato il primo gennaio 1985 in Somalia il 31enne arrestato dalla polizia a Roma con l'accusa di appartenere ad un'organizzazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si chiama Ali Awil Khadar ed è nato il primo gennaio 1985 in Somalia il 31enne arrestato dalla polizia a Roma con l'accusa di appartenere ad un'organizzazione internazionale dedita al traffico di migranti.


È stato rintracciato in una pensione nei pressi della stazione Termini. Secondo quanto si è appreso, divideva la stanza con altri sette nordafricani risultati regolari. L'uomo, arrivato da pochissimo a Roma, sarebbe stato trovato in possesso di un passaporto maltese probabilmente falso. Il fermo è stato eseguito dagli agenti del commissariato Viminale e dalla Digos. 

Durante l'arresto, ha riferito inoltre la polizia, il somalo ha tentato di fuggire dalla finestra dell'albergo. Khadar era ricercato da mesi, da quando era stato identificato come l'uomo che aveva aiutato due presunti terroristi islamici, Ahmad Alali Alhussein, alias Faowaz Arhad, siriano di 31 anni, e un connazionale minorenne, arrestati dalla polizia di frontiera allo scalo di Oriom in procinto di imbarcarsi su un volo per Malta con passaporto norvegese falso. Sul cellulare dell'uomo erano state trovate foto dello stato islamico.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino