Roma, va al bar e non timbra il cartellino: il Comune ritira il licenziamento e paga gli stipendi arretrati

Roma, va al bar e non timbra il cartellino: il Comune ritira il licenziamento e paga gli stipendi arretrati
Va al bar e non timbra il cartelino: Comune ci ripensa e ritira il licenziamento. Colpo di scena questa mattina in tribunale. Il Comune di Roma durante l'udienza di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Va al bar e non timbra il cartelino: Comune ci ripensa e ritira il licenziamento. Colpo di scena questa mattina in tribunale. Il Comune di Roma durante l'udienza di ricorso contro il licenziamento di Letizia Beato, presentata dall'avvocato Giuseppe Pio Torcicollo, «di fronte al giudice ha annunciato di essere disposto ad annullare il licenziamento. Un fatto mai avvenuto prima».


È quanto riferito dall'avvocato Giuseppe Pio Torcicollo, difensore di Letizia Beato, licenziata in tronco dal comune di Roma per essere uscita per una camomilla. «È stata una vera e propria sorpresa anche per il giudice perché non era mai accaduto che il Comune non solo decida di conciliare in una causa del genere ma proponga anche di corrispondere alla dipendente i mesi in cui la donna è stata allontanata dal posto di lavoro - sottolinea il legale - Per 10 mesi il Comune di Roma ha tenuto duro e non ha voluto revocare in nessun modo il licenziamento e oggi invece c'è stato il grande colpo di scena».

 «Dopo la richiesta di conciliazione il giudice - prosegue Torcicollo - di fronte alla proposta del Comune di convertire il licenziamento in una sanzione conservativa e cioè convertire il licenziamento in 10 giorni di sospensione della retribuzione ha fatto una controproposta e ha chiesto al Comune di ridurre la sanzione a due giorni. Inoltre il Comune è stato condannato al pagamento delle spese di lite par una somma pari a 1.500 euro più il rimborso del contributo unificato».  «È stata una grande vittoria - aggiunge Torcicollo - è la prima volta che in una prima udienza viene ritirato il licenziamento e questo si traduce in un'ammissione di colpa. Il Comune ha riconosciuto di aver sbagliato. La ratifica del verbale è stata fissata per il 26 marzo e se tutto andrà bene, a firma raggiunta, la signora verrà immediatamente reintegrata dopo 11 mesi di assenza», conclude.   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino